La FMEA ha avuto origine negli Stati Uniti il 9 novembre 1949, con l'introduzione della procedura militare "MIL-P-1629" (Procedures for Performing a Failure Mode, Effects and Criticality Analysis), allo scopo di classificare i guasti in base all'impatto sul successo della missione e sulla sicurezza del personale e degli equipaggiamenti. Successivamente è stata applicata negli anni sessanta per le missioni spaziali Apollo.
Negli anni ottanta fu usata dalla Ford per ridurre i rischi visto che un modello di automobile, la Pinto (progettata dal carismatico manager Lee Iacocca), presentava un problema ripetitivo di rottura del serbatoio che causava incendi in caso di incidenti.
Nel 1994 Chrysler, Ford e General Motors, sponsorizzate dalla USCAR (United States Council for Automotive Research), formalizzano una comune procedura per l'implementazione della FMEA.
Attualmente l'utilizzo della FMEA è previsto da diversi sistemi di gestione della qualità. FMEA è una delle componenti principali del PPAP (Production Part Approval Process) ed è inoltre applicata nell'ambito della metodologia Sei Sigma.
La tecnica FMEA (Failure Mode Effects Analysis) consente di approcciare l’analisi dei rischi di un prodotto o di un processo (nuovo o modificato) correlandola a indici relativi e specificando contromisure che riducono progressivamente l’indice globale di rischio dell’intero progetto di un prodotto o di un processo produttivo. La tecnica si applica a qualsiasi settore merceologico, incluso quello dei servizi
Responsabili assicurazione qualità, responsabili di produzione, responsabili dell’ufficio tecnico, responsabili della ricerca e sviluppo, responsabili dell’ingegnerizzazione, e della logistica.
Conoscenza di base dei processi
Dispensa, contenente le slides proiettate durante il corso.
Il corso viene svolto da un docente qualificato in ambito norma IATF 16949:2016
Attestato di frequenza, previo superamento test finale