Investire sulle certificazioni ambientali è importantissimo perché migliora la tua Green Identity creando autorevolezza e fiducia verso i consumatori.
Questa interessante norma permette ai laboratori di prova sui prodotti/processi di ottenere l’accreditamento specifico da parte dell’ente ACCREDIA. I laboratori possono essere laboratori veri e propri, conto terzi o laboratori interni alle aziende. In questo senso, per esempio, lo standard IATF 16949:2016 per il settore automotive impone l’utilizzo di tali laboratori o il fatto che gli interni alle aziende seguano almeno tale certificazione. Ma quali sono i requisiti ISO/IEC 17025?
La ricerca dei tuoi clienti e delle loro decisioni di acquisto può portarti a una nuova strada di crescita, ma puoi raggiungerli?
In questo articolo imparerai come l'adozione di standard, come ISO 9001, ISO 14001 o ISO 45001 non solo può aiutare la tua organizzazione e la sua longevità, ma può anche mostrare il tuo impegno nei confronti dei tuoi clienti attraverso la certificazione.
La dichiarazione di conformità e la marcatura CE sono il passaporto che permette al prodotti la libera circolazione in Europa.
Indicatori e monitoraggi sono importanti per avere sempre il polso del nostro SGQ!
Sapevi che le violazioni della conformità sociale possono facilmente farti perdere i principali clienti e distributori per il tuo prodotto?
Lo standard ISO 13485 rappresenta una soluzione efficace per soddisfare tutti i requisiti per un SGQ. L’adozione dello standard ISO 13485 rappresenta un fondamento pratico per i produttori nell’affrontare le direttive sui dispositivi medici, i regolamenti e le responsabilità, dimostrando allo stesso tempo un impegno verso la sicurezza e la qualità dei dispositivi medici.
La scelta di affrontare in maniera globale queste tre aree fondamentali e attuare un processo di miglioramento continuo è volontaria.
Il sistema integrato qualità ambiente sicurezza rappresenta il punto di partenza di un’azienda per raggiungere alti livelli di performance, secondo gli standard internazionali predefiniti. Ecco, nello specifico, di cosa si tratta.
Chiunque faccia parte del settore alimentare dovrebbe conoscere le sigle sopra elencate , ma ancora oggi vengono spesso confuse o usate impropriamente. Per poter implementare un Sistema di Gestione per la Sicurezza Alimentare invece bisogna portare chiarezza e distinzione. Oggi ci proponiamo proprio questo!
L’ottenimento della Certificazione IATF 16949:2016 vuole essere un’ulteriore garanzia di professionalità e di impegno a considerare sempre più l’esigenza del Cliente come una esigenza prioritaria aziendale.
I vantaggi di IATF 16949 non possono essere sottovalutati, perché tutte le realtà aziendali hanno ottenuto grandi vantaggi dall'uso dello standard scoprendo risparmi in termini di costi ed efficienza.
Nel tentativo di ridurre le emissioni derivanti dal trasporto marittimo, l'Organizzazione marittima internazionale (IMO) ha fissato per il gennaio dell’anno prossimo l’obiettivo di ridurre il limite dello zolfo contenuto nel combustibile marittimo allo 0.50%
L’acqua dolce rappresenta un risorsa di vitale importanza per tutti noi, nonostante ciò la popolazione mondiale continua ad esercitare una forte pressione su un’offerta limitata.
Per raggiungere gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile è richiesta la collaborazione di tutti noi, compresi gli imprenditori! Il minimo che possiamo fare è implementare gli standard internazionali ISO!
L’Organizzazione internazionale per la normazione ha appena pubblicato il primo standard internazionale al mondo per i sistemi di riduzione dell'ossigeno, la nuova ISO 20338.
Attualmente viene discusso un nuovo standard ISO che aiuterà a quantificare gli impatti climatici di sostanze finora non quantificate.
Il percorso formativo di Project Management si propone di far comprendere la migliore metodologia pratica per pianificare le attività di un progetto, stimarne tempi e costi, verificare e tenere sotto controllo periodicamente l’andamento di queste variabili durante l’esecuzione del progetto.
Quando alcune delle più grandi aziende del mondo valutano i rischi climatici per le loro attività a quasi un trilione di dollari, l'impatto dei cambiamenti climatici non può essere ignorato. Le aziende devono adattarsi e un nuovo standard internazionale è stato appena sviluppato per aiutarle.
Le verifiche ispettive interne non sono solo un obbligo di norma, ma uno strumento efficace e fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi che l’Azienda si è posta.
La responsabilità sociale d'impresa come vantaggio competitivo e non solo …
La vecchia BS OHSAS 18001:2007 va definitivamente in pensione.
Il concetto della sicurezza alimentare assume una grande importanza nell'odierno panorama del mercato e del business: rispetto alle troppe aziende che lavorano scorrettamente e in modo poco sicuro, si collocano in una posizione di eccellenza e di prestigio le imprese che scelgono di tutelare l'alimento e il consumatore.
Negli ultimi anni stiamo assistendo inermi ad uno scenario quasi apocalittico sulla quantità di rifiuti plastici presenti negli oceani che stanno mettendo a rischio l’intero ecosistema con danni irreversibili. Di questi rifiuti circa il 50 % è prodotto da plastiche monouso (fonte Commissione europea), che non hanno seguito un corretto iter di riciclo o di nuova vita.
Corso di formazione specializzante - Come Migliorare i tuoi prodotti e processi riducendo gli scarti di produzione ed avere PEZZI BUONI AL PRIMO COLPO!!
L’APQP - Advanced Product Quality Planning - è un metodo strutturato di gestione del processo di sviluppo di un prodotto o di un servizio, introdotto ed applicato da Ford, General Motors, Chrysler ed ufficializzato nel manuale APQP del AIAG (Automotive Industry Action Group) ma viene anche richiesto da molti altri OEM, Tier1, Tier2 anche al di fuori del settore automotive.
L’entrata in vigore dell’edizione 2015 della norma UNI EN ISO 9001, ha reso più impegnativa la realizzazione di un sistema di gestione per la qualità per i responsabili di impresa.
Esiste un fattore determinante che contribuisce alla erosione silenziosa e quotidiana dei ricavi di un Imprenditore.
Mi riferisco al costo generale degli Stronzi presenti in azienda. Ovvero mi riferisco a tutti coloro i quali dicono a parole di portare la maglietta dell’azienda ma che poi in realtà se ne strafregano cercando di coltivare solo il proprio orticello ogni santo giorno.
Esistono diverse tipologie di stronzi, ma tutte convergono, chi più chi meno, ad un risultato comune, ovvero quello di derubare l’imprenditore. Anche questo è LEAN THINKING.
Non passa giorno senza una cattiva notizia per l'economia italiana. L'ultima è stata comunicata dall'Istat, e mostra un'industria in chiara retromarcia. A dicembre è diminuita nuovamente la produzione industriale italiana, con una variazione ampiamente negativa sia su base congiunturale sia in termini annui e una flessione diffusa a livello settoriale. Corretto per gli effetti di calendario, a dicembre 2018 l'indice è infatti diminuitoin termini tendenziali del 5,5%. Una debacle che non si vedeva dal 2012. Fonte SOLE 24 ORE.
La riduzione dei costi aziendali è una delle possibili vie per mantenere un adeguato livello di Margini di Contribuzione per le Imprese.
Ridurre gli sprechi ed aumentare il livello di efficienza aziendale in un momento di crisi è una delle strade possibili , se gestita in un modo coerente.
Il METODO SCANAVINO SOLUTION , il metodo professionale per la riduzione dei costi aziendali.
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Il termine flusso o più comunemente Flow Chart, viene utilizzato spesso per indicare fasi di lavorazione nell’ambito della produzione di serie di prodotti finiti o semilavorati.
Difficilmente si trova questa indicazione nelle attività di ufficio, ovvero nei processi transazionali, in quanto non sempre idealmente riconducibili a dei veri e propri flussi di lavoro.
Nell’ambito della produzione di serie il flow chart identifica appunto le diverse fasi di lavoro, i tempi di esecuzione e di attraversamento di un pezzo, le modalità e tipologie di controllo che devono essere eseguite al fine di garantire la qualità finale che il cliente si aspetta, chiamata semplicemente Rispetto dei Requisisti o in inglese CSR - Customer Specific Requirements.
L’attività di Lean Office è composta da un insieme di metodi e tecniche pensate per rendere più efficienti e snelli i servizi erogati all’interno delle organizzazioni.
Per servizi si intendono sia quelli prodotti dalle aziende che erogano propriamente servizi come attività principale (come per esempio una banca o una assicurazione), sia quei servizi trasversali presenti in tutte le aziende quali il servizio Commerciale, gli Acquisti, la gestione del personale, l’amministrazione, l’ufficio tecnico, ecc.
Per servizio si intende uno scambio informativo e documentale, sia all’interno che all’esterno dell’azienda, che genera continui input ed output, i quali rappresentano il prodotto spesso intangibile dell’attività negli uffici, il servizio appunto.
Durante le diverse attività di consulenza e formazione in ambito LEAN MANAGEMENT che effettuo nelle diverse aziende mi rendo spesso conto di come i vari progetti, anche quelli più ambiziosi, FALLISCANO o non riescano a raggiungere gli obiettivi prestabiliti, ovvero quelli relativi alla riduzione degli sprechi ed agli aumenti delle efficienze e della produttività.
Obiettivi che dovrebbero essere alla base di un sano principio di Management. Ottimizzare i processi, migliorare i flussi, eliminare gli sprechi e le inefficienze significa DI FATTO guadagnare di più, e quindi avere disponibili maggiori disponibilità finanziarie da reinvestire in azienda.
Ma non è così, purtroppo.
Vino, pizze e anche cucine. La lean production sbarca anche nel settore alimentare, permettendo alle aziende guadagni impensabili in termini di produttività. Le best practice del settore sono state presentate in Expo, a Milano, in perfetta coerenza con i temi chiave dell’esposizione: lotta agli sprechi e sostenibilità. Esperienze raccolte dal Club dei 15 di Confindustria, “alleanza” dei territori a maggiore vocazione manifatturiera del Paese. L’applicazione dei metodi di produzione snella, mutuati dalle prime esperienze di Toyota, consente anche alle aziende del settore di migliorare la propria performance in termini di riduzione dei tempi di produzione, abbattimento delle scorte, miglioramento della qualità. Con risultati tangibili e verificabili.
Quando qualcuno mi chiede quale sia il più importante processo di gestione aziendale rispondo sempre e senza indugi: il RISK MANAGEMENT. Non perché ne sono un fervido sostenitore, ma perché da oltre un decennio è universalmente considerato il fulcro dei più riconosciuti standard in diversi settori ed è sempre indicato come il pilastro fondamentale di un business aziendale misurabile con risultati.
JIDOKA?
Questa settimana un altro approfondimento, su i concetti fondamentali del TOYOTA WAY, ad oggi utilizzati in termini di management a più ampio spettro, che non solo nei settori del MANUFACTORING o AUTOMOTIVE, ma in tutte le aziende virtuose che hanno bisogno di approcci giusti a business vincenti. CAPITE CON NOI, allora, come ELIMINARE DEFINITIVAMENTE gli SPRECHI e i DIFETTI NELLA VOSTRA AZIENDA CON IL LEAN THINKING e in particolare con il JIDOKA!
Tratto dal libro “I 10 Insegnamenti di Taiichi Ono” di Yoshihito Wakamatsu, collana Toyota Way
Aiuta a lavorare meglio, allevia lo stress, aumenta la produttività sul posto di Lavoro.
COSA? IL LEAN THINKING!
Un approccio ancora poco noto, in ambito di cultura manageriale orientata alla qualità, ma che può dare risultati sorprendenti. C'è molta letteratura sull'attuazione della Lean negli Uffici, eppure sono ancora relativamente poche le aziende che hanno implementato un reale cambiamento sostenibile nei loro processi di ufficio attraverso la Lean.
Il Lean Office è l’applicazione dei principi del Lean Thinking a tutti i processi non produttivi, ovvero transazionali, di ufficio. Nelle aziende uno dei maggiori potenziali di miglioramento riguarda l’ambito dei processi immateriali, ovvero laddove non si riesce a valutare gli output in maniera diretta e tangibile. Utile e ben applicabile anche a tutto il Settore dei Servizi della Pubblica Amministrazione, consentendo di ridurre i classici sprechi insiti nelle code e/o liste di attesa, produzione documenti, procedure in elaborazione, nondimeno reclami.
Se CAMBIANO LE PERSONE,
Se CAMBIANO I CONSUMATORI
Se CAMBIA IL MERCATO
Allora BISOGNA CAMBIARE!
CHE VALORE HA IL CAMBIAMENTO INTESO COME APPROCCIO DI INNOVAZIONE?
Ma COME AFFRONTARE IL CAMBIAMENTO?
Con il LEAN THINKING, ovvero con Miglioramento Continuo, con Cambiamento, ma mantenendo sempre al centro le Persone, la Partecipazione, la Produttività! La LEAN è, infatti, uno dei migliori strumenti di Management a disposizione, ora come ora, di qualunque impresa, per posizionarsi in modo competitivo sul mercato. Un fattore critico di successo, (che come da ns mission di Management Academy), ogni imprenditore deve conoscere e deve mettere nel proprio cassetto previdenziale!
Il nostro approfondimento, ma anche un monito a fare meglio e a fare di più!
Quindi se stai leggendo e sei tra quegli Imprenditori, Manager, Direttori, che ancora non conoscono l'importanza in termini di Efficienza&Efficacia della METODOLOGIA LEAN per il loro lavoro e per aumentare la redditività e la produttività della propria impresa: CONTATTACI!
Per INFO, CONSULENZA o FORMAZIONE scrivi a marketing@managementacademy.it
e CON IL NS SUPPORTO DAI LA SVOLTA AL TUO BUSINESS e DICI BASTA ALLE PERDITE!
“La tecnologia reinventerà il business, ma i rapporti umani rimarranno la chiave del successo” by Stephen Covey
Il LEAN THINKING nell’azienda 4.0 - Come Ricavare Valore dai tuoi sprechi
GARANZIA MINIMA - 20 %
AZIENDE, PERSONE & CAMBIAMENTO
Quando si pensa al processo di cambiamento all’interno delle aziende e delle organizzazioni è necessario pensare soprattutto a come le persone che lavorano in azienda saranno in grado di accettare e contribuire al cambiamento stesso, e a tutto ciò che il cambiamento comporta.
Si riscontrano almeno tre tipologie di personalità:
- Quelle pro-attive e desiderose del cambiamento stesso, che contribuiranno in modo sinergico a tale processo e saranno loro stesse veicolo e motore innovativo;
- Quelle statiche, ovvero quelle che staranno a guardare, senza fare nulla, senza contribuire, ma nemmeno ostacolare. Si adegueranno senza fatica al cambiamento, accetteranno il nuovo status quo come volontà organizzativa e gerarchica, ma senza dare nessun valore aggiunto.
- Quelle contestatrici, ovvero quelle personalità per cui ogni cambiamento sarà visto come una rottura di equilibri predefiniti, come usurpazione del loro territorio, del loro pseudo-dominio, della loro zona di comfort. Il remare contro qui sarà la regola generale, di qualunque cambiamento si tratti.
Quando si pensa al cambiamento nelle Organizzazioni è quindi assolutamente necessario considerare le possibili reazioni delle persone, e quindi poter valutare in anticipo l’impatto che tali cambiamenti potranno avere sull’intero sistema organizzativo.
A volte processi di cambiamento in chiave innovativa hanno invece avuto impatti devastanti, proprio perché ostacolati ed invisi ai più.
Quante volte vi è capitato di vedere in una Azienda che in seguito al cambio del vertice organizzativo vi siano state reazioni talmente negative da dover fare marcia indietro o subirne le conseguenze.
Quante volte una nuova Leadership è stata oggetto di critiche non costruttive.
Cambiare non è facile. Cambiare comporta enormi sacrifici e grande forza di volontà. Ecco perché servono persone proattive, pronte a rimboccarsi le maniche ed accettare nuove regole, nuovi obiettivi, nuove sfide.
Sui mercati internazionali si combatte ormai solo più a colpi di efficienza e di innovazione. Vince chi arriva prima, chi è più performante, chi è più innovativo e focalizzato. E tutto ciò implica un reale e serio cambiamento di paradigma e di approccio organizzativo.
Il cambiamento nelle Organizzazioni passa anche attraverso una Visione LEAN dei processi sia produttivi che transazionali. Una cultura del pensare snello e del lavorare in flusso teso anche nelle attività di ufficio, dove spesso si annida la burocrazia, l’orticello da salvare, dove si cela una falsa supremazia del sapere.
Una cultura che vede al centro di questo processo LE PERSONE e la VALORIZZAZIONE del loro POTENZIALE.
Il nostro obiettivo è quello di contribuire alla semplificazione dei processi, alla razionalizzazione dei flussi aziendali, al ritrovare quella energia e vitalità necessari a garantire una PRODUTTIVITA’ migliore, riducendo gli sprechi e le attività a NON VALORE AGGIUNTO.
Questi ed altri argomenti saranno trattati nel prossimo nostro CONVEGNO/ SEMINARIO del 22 Settembre 2018 dal Titolo:
PERSONE & CAMBIAMENTO NELLE IMPRESE – La produttività senza Sprechi.
State sintonizzati sulle nostre pagine social e sul nostro sito web www.managementacademy.it
Lean Office: dalla fabbrica all’ufficio
Amico mio,
la prossima volta che tuo figlio o tuo nipote ti chiede insistentemente il perché di qualsiasi cosa, invece di rispondere sbuffando, pensa che il suo è uno dei migliori approcci alla vita.
È così che i bambini scoprono il mondo che li circonda, stabiliscono rapporti di causa-effetto in diverse situazioni e tra oggetti o avvenimenti.
È così che raggiungono l’essenza della conoscenza, per crescere e diventare adulti.
Ed è così che tu dovresti fare, come imprenditore, nella tua azienda.
Oggi ti spiego un nuovo strumento a tua disposizione e come usarlo.
Investi nella salute della tua impresa: ti restituirà lo sforzo in termini di prestazioni e aspettativa di vita
CON IL SUPPLY CHAIN MANAGEMENT GARANTIRAI AL TUO CLIENTE UN SERVIZIO IMPECCABILE
Ovvero come essere ottimisti verso i risultati che si possono raggiungere con un continuo esercizio di adattamento
NESSUNA RICETTA MAGICA: IL “KAIZEN” SI FONDA SU POCHE REGOLE PER UN CAMBIAMENTO A LUNGO TERMINE
COME RISPARMIARE MIGLIAIA DI EURO AL MESE CON QUALCHE SEMPLICE TRUCCO
Vuoi sapere perché TUTTE LE PIU’ GRANDI IMPRESE utilizzano la LEAN PRODUCTION?
#BeLean: la rubrica per un’azienda snella
Ovvero come essere ottimisti verso i risultati che si possono raggiungere con un continuo esercizio di adattamento
Oggi il più grande segreto per avere successo è riuscire a rispondere esattamente ai bisogni di un potenziale target di clienti, meglio di chiunque altro. Torniamo su questo argomento, dopo la pubblicazione di un Visual Post che ha scatenato un confronto costruttivo, per condividere con voi il nostro punto di vista.
Se il “porta a porta” ed il telemarketing “a freddo” non ti stanno più portando i risultati di una volta e se il “passaparola” non basta più per crescere, scopri quanti altri metodi puoi avere, per far crescere la tua attività.
Alcuni semplici consigli (che solitamente facciamo pagare profumatamente con una consulenza privata) per essere riconosciuto come LEADER della tua nicchia di mercato.
Per te è possibile vendere, anche se c’è un concorrente che fa un prezzo più basso?
Vendere. Vendere, vendere e ancora vendere…
Da che mondo è mondo, per poter far crescere i fatturati, per poter guadagnare di più, occorre vendere maggiormente.
Ogni attività legata al Business, funziona se riesci a vendere tanto e bene. Che si tratti di un prodotto, di un servizio o di una prestazione, un’azienda può funzionare solo se si è in grado di vendere.
Certo… So bene che abbiamo sempre professato che sia una corretta azione di Marketing a rappresentare il vero motore del successo. Ed è effettivamente così!!
Ma se non abbiamo un “finalizzatore”, un venditore in grado di trasformare in “goal” tutto il lavoro fatto per acquisire lead, contatti caldi, potenziali clienti interessati al nostro servizio, non si fattura.
E SE NON SI FATTURA, NON SI GUADAGNA!
Per questo motivo, nel prossimo articolo ci concentreremo su questa componente specifica, la VENDITA, cercando di aiutare te che nella vita fai il commerciale, il responsabile di un team di venditori o un piccolo imprenditore che sta cercando di crescere, a trovare gli strumenti operativi necessari a migliorare le tue performances.
Nelle ultime settimane, ho constatato che uno dei temi ricorrenti è IL PREZZO.
E’ possibile vendere, anche se non possiamo proporre il prezzo più basso del mercato? E’ corretto limare in maniera importante il margine, pur di concludere una vendita, a fronte dell’applicazione di uno sconto importante?
Per dare una risposta a questi quesiti, vi raccontiamo come la pensiamo, in virtù del nostro know-how ma soprattutto del metodo che stiamo condividendo con tutte le nostre aziende clienti, che stanno beneficiando degli strumenti operativi che abbiamo promosso, nell’ambito delle loro attività.
Sei pronto? Bene… Cominiciamo!
Spesso, quando ci troviamo di fronte ad un imprenditore o ad un venditore, parte la solita tiritera...
Impossibile vendere o a praticare un prezzo maggiore, a causa della pressione esercitata dai concorrenti, dal fatto di trovarsi in un mercato piccolo e tutta una serie di presunti alibi che risultano essere defocalizzanti rispetto al vero problema.
Il nocciolo della questione è un altro.
Quando ti verrà un’altra volta in mente, quando inizierai a lamentarti in maniera più o meno conscia della crisi, del buco dell’ozono, dell’effetto serra e della congiunzione astrale che ti rende tutto più difficile, fatti questa domanda:
“Per quale motivo i tuoi clienti dovrebbero comprare da me, in questo momento, invece che da uno dei miei concorrenti?”
Nella maggior parte dei casi, se sono io a porre questa domanda, non riesco ad ottenere una risposta diversa da “uhmm… ehmm…”
Cercando di approfondire, l’approccio che accomuna tutto queste realtà è cercare di vendere a tutti, indistintamente, secondo un modello di business che prevede si possa e si debba vendere a chiunque respiri.
Se ci spostiamo dal B2C al B2B, l’unica cosa che cambia è “vendi a chiunque abbia una P.I.”
Oh, intendiamoci… Non è che queste siano modalità sbagliate in assoluto… Fino a 15 anni fa c’è anche chi si è fatto dei soldini sfruttando questo modus operandi, eh… Ci sono aziende che con il Telemarketing “selvaggio” ci ha campato di brutto, chi è riuscito anche a vendere discretamente con il porta a porta…
Oggi, però, non sono più attuali; non funzionano più, perché il mondo del Business è cambiato radicalmente oggi e tutto quello che sembrava portare risultati, prima degli anni 2000, ora non vale più (o quasi).
Ecco, se ti riconosci in questo approccio operativo, se hai vissuto quello che sto raccontando, allora credo che sia tempo che tu ti renda conto, amico, che IL PREZZO E’ L’ULTIMO DEI TUOI PROBLEMI!
A questo punto, se fossi un marketer che si rispetti, ti scriverei che, se vuoi conoscere le soluzioni ai tuoi problemi, dovresti collegarti al link “striscialacartadicredito.com”, per pagare questa preziosa consulenza ma Management Academy vuole essere differente…
Quindi, se volessi avere dei consigli per aumentare la tua capacità di vendere, non dovrai fare altro che continuare a leggere.
Anzi, una cosa per noi potresti farla… Se non seguissi ancora le nostre Pagine Social, seguici su Linkedin e Facebook, per darci una mano a continuare a crescere. Di seguito trovi i nostri link:
Torniamo a noi…
Come prima cosa, il consiglio per chi è convinto di avere problemi di prezzo, è sempre il medesimo.
Devi poter proporre qualcosa che sia migliore, più adatto, più conveniente, più specifico, più preciso, più su misura, per il tuo target di potenziali clienti.
Sei in grado di farlo? Allora saprai che il prezzo non è un tuo problema. Anzi, scommetto che il tuo tempo lo passerai a cercare di star dietro a tutte le richieste di preventivi/offerte che ti chiederanno di fare…
Se, invece, quello che offri viene percepito come identico, rispetto a quello che offre la concorrenza, allora è ovvio che l’unica leva che ti rimane per poter vendere sia “fare il prezzo più basso”. Visto che nessuno ama pagare di più quando può pagare di meno per ottenere lo stesso tipo di prodotto o servizio, allora il prezzo diventa certamente una discriminante.
Qual è la soluzione, quindi? Occorre concentrare tutti i propri sforzi per trovare una nicchia profittevole di clienti che, secondo una serie di criteri, si assomiglino tutti per una importante serie di caratteristiche.
E’ necessario passare, quindi, da venditore di prodotti o servizi “per tutti” a venditore di una soluzione specifica – che nessun altro offre in quel modo – per una specifica nicchia, basandosi su ciò che i clienti realmente desiderano.
Se riuscirai a modificare la tua metodologia di lavoro, indirizzandola in tal senso, riuscirai a capire quanto il prezzo diventi solo una delle discriminanti che vengono tenute in considerazione, nell’ambito della trattativa. Anzi, in alcuni casi, ti stupirai di come giungerai alla conclusione positiva della vendita, senza neanche aver parlato del prezzo!
Con questo non vogliamo generalizzare, né renderla troppo semplicistica. E’ ovvio che vadano valutate tutta una serie di variabili, che a volte è corretto giungere ad un compromesso che ti permetta di acquisire clienti e credibilità sul mercato, anche a costo di applicare uno sconto, che il processo per potersi permettere di fare il prezzo e non ottenere obiezioni sia lungo e preveda che tu sia disposto a “farti un culo nero tutti i giorni”.
Ma ricorda sempre che nessuno compra solo per il prezzo, se non stiamo parlando di beni di prima necessità, acquistati da persone con gravi problemi economici per il quale un euro in più o in meno si trasforma in una pagnotta di pane in più o in meno a fine mese.
E per rafforzare questa ipotesi, pongo alla tua attenzione alcune esempi:
Quando hai comprato casa, hai comprato la più economica che hai trovato nel raggio chilometrico che ti interessava?
Quando hai comprato l’abito per il tuo matrimonio, hai scelto quello meno caro che avresti potuto trovare?
Quando hai scelto l’ufficio dove fra crescere la tua azienda, lo hai fatto scegliendo quello meno dispendioso o hai cercato quello che rispondeva meglio alle tue esigenze, secondo il budget che avevi stabilito?
Certamente, il prezzo è uno dei punti della decisione. Ci mancherebbe pure. Ma nessuno, ripeto nessuno, compra SOLO in funzione del prezzo.
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Se non fossi d’accordo, invece, inserisci un commento e facci sapere quale sia il tuo punto di vista.
Se, invece, hai voglia di saperne di più, di approfondire, clicca qui per scoprire come aumentare i profitti della tua azienda, nonostante la crisi, affidandoti ad un team di Professionisti che sta già seguendo e sta facendo guadagnare molte PMI italiane, clicca di seguito (http://vediqua.net/14NFa) e lasciaci i tuoi dati.
Successivamente alla formazione universitaria ed al conseguimento del titolo accademico, Andrea inizia un percorso di crescita che lo porta ad assumere la responsabilità di clienti, fatturati e risorse da coordinare in costante crescita ed in giovane età, acquisendo competenze manageriali nell’ambito delle Operations, del Marketing e del Business Development.
Lo sport è la sua scuola di vita
VOLLEY PARELLA BUSINESS NETWORK. Creiamo sinergia fra imprenditori torinesi che amano il Volley, per crescere insieme con un denominatore comune: LO SPORT.
Si è svolto lunedì 28 novembre, nella splendida cornice dell’hotel Holiday Inn di Torino, il primo appuntamento con il VOLLEY PARELLA BUSINESS NETWORK.
Questo evento ha radunato i principali imprenditori che hanno sponsorizzato l’attività del Volley Parella nelle passate stagioni ed i rappresentanti di alcune aziende che potrebbero essere interessate ad entrare in questa “Big Family”, spinte dalla passione per lo Sport ma anche dalla visibilità che questo ambito permette.
L’incontro si è aperto con l’intervento del Presidente del consorzio pallavolistico torinese, Gianluca Facchini, che ha spiegato le ragioni di questa partnership tra la sua società e Management Academy; la rinuncia a disputare il campionato di serie A del recente passato brucia ancora ed il sodalizio di punta del Volley sabaudo, ha deciso di affidarsi a dei Professionisti nell’ambito dello Sviluppo di Impresa, per fare in modo di farsi trovare pronto, nel momento in cui i risultati sportivi daranno loro nuovamente ragione.
Il primo frutto della collaborazione fra queste due realtà è, appunto, il VOLLEY PARELLA BUSINESS NETWORK, ovvero il primo network di Professionisti ed Imprenditori torinese, incentrato sulla capacità aggregante dello Sport e finalizzato a creare una sinergia che possa giovare a fatturati e ricavi di tutti i Partner coinvolti, rendendo così maggiormente appetibile per altre aziende, entrare in partnership con il Volley Parella.
Il responsabile delle aree Marketing & Operations di Management Academy, il Dott. Andrea Bordignon, ha illustrato il Progetto, analizzando specificatamente cosa significasse poter sfruttare la visibilità, unita al valore emozionale insito nello Sport ma, soprattutto, ha enfatizzato il significato di SINERGIA fra gli imprenditori che faranno parte del “TEAM PARELLA”.
“Il fine ultimo di questa iniziativa – concludeva Bordignon – è fare in modo che se faccio parte di questo Network e ho bisogno per la mia attività di una connettività Internet, sarà mia premura rivolgermi all’imprenditore che, oltre a far questo di mestiere, è all’interno della mia stessa “squadra”… Se avrò la necessità di sviluppare un software, procederò analogamente, chiedendo una consulenza all’interno del Gruppo e così via. In questo modo, entrare a far parte del VOLLEY PARELLA BUSINESS NETWORK, diventerà un’occasione per far crescere le nostre aziende, INSIEME.”
Nel corso della serata, tutti gli Imprenditori che hanno partecipato all’incontro, hanno avuto modo di presentarsi e di presentare le loro attività, per porre le basi per una proficua rete di business che vedrà le maggiori occasioni di visibilità, nell’ambito delle finali dei Mondiali del 2018, organizzate dalla città di Torino.
L’intera serata si è sviluppata sul parallelismo Sport&Business e si è conclusa con un aperitivo offerto dal Volley Parella che è stato anche occasione per iniziare ad instaurare le prime relazioni professionali fra i vari Professionisti presenti.
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Case Study: gli strumenti operativi e pratici grazie ai quali un piccolo negozio è tornato a crescere, nonostante la crisi.
A partire da oggi, vogliamo iniziare a raccontarvi di alcuni casi studio, relativi a quanto vissuto in alcune delle realtà diventate nostre clienti. Lo facciamo per condividere con voi alcuni spunti utili e per descrivere il nostro modus operandi, ogni volta che entriamo in contatto con un potenziale cliente.
Nel recente passato, il concetto di Marketing era inconsciamente ricondotto alle grandi aziende che, grazie ad un budget illimitato (o quasi), erano le uniche che potevano permettersi di affidarsi ad una vera e propria strategie di Marketing e Comunicazione, con investimenti pubblicitari milionari, spesso veicolati su media quali televisione, radio, giornali, ecc…
Fino a qualche anno fa, concetti come POSIZIONAMENTO, DIFFERENZIAZIONE, COSTRUIRE UN MODELLO DI BUSINESS, rappresentavano un mondo del tutto sconosciuto alla maggior parte delle PMI italiane. Per non parlare dei Professionisti o dei piccoli negozi.
Sì, lo so… So bene quello che starete pensando: “ma fino a qualche anno fa, anche senza sapere nulla di tutto ciò, io vendevo e guadagnavo…”
E’ assolutamente vero. Fino a qualche anno fa, aprire un’attività in Italia, in molti casi, è stato un ottimo modo per “fare tanti soldi”. Il mercato aveva bisogno di “offerta” e chi ha avuto la fortuna di trovarsi al posto giusto, nel momento giusto, ha fatto affari d’oro.
Non voglio essere troppo semplicistico. E’ assolutamente fuori di dubbio che ora, come allora, la condizione imprescindibile per poter ottenere dei risultati, era essere capaci di fare il proprio mestiere. Nella maggior parte dei casi, però, essere bravi nel proprio lavoro era sufficiente per condurre una vita lavorativa più che soddisfacente, caratterizzata da una certa stabilità economica.
Ora non basta più.
Eh no, purtroppo è così. Nel mercato di oggi “essere bravi” non è sufficiente. Essere bravi è rimasto necessario ma non basta per essere VINCENTI.
Come si fa ad essere vincenti OGGI? Non mi stancherò mai di scriverlo. Anzi, vorrei proprio urlarlo…
OGGI PER FARE LA DIFFERENZA, OCCORRE ESSERE DIFFERENTI!
E questo vale per tutti i tipi di Business. Dalla grande azienda, alle PMI, ai Professionisti… E sì… Riguarda anche te che hai un piccolo negozio, proprio come la panetteria di cui andremo a scrivere tra poco.
Prima di addentrarci proprio nel merito di questo “case study”, però, occorre aprire una parentesi che ti permetta di capire come ci approcciamo ad un nuovo potenziale cliente, ogni qualvolta veniamo chiamati in causa per una consulenza.
Il primo passo che compiamo sempre, è una ANALISI DELLA SITUAZIONE DI PARTENZA.
La prima cosa da fare, infatti, è incontrarsi con il potenziale cliente, per fare un primo check up della situazione. Per noi, questo passaggio è assolutamente GRATUITO e SENZA IMPEGNO e serve a “scattare una fotografia” della situazione di partenza, in termini di attività commerciali, di marketing (nei rari casi in cui ce ne sono), di processi in essere.
Insomma, cerchiamo di comprendere quale sia il modello di business attuale, per capire dove potremmo e vorremmo arrivare, nel caso in cui iniziassimo a collaborare. Il condizionale è d’obbligo, sia perché è ovvio che la partnership sia subordinata all’accettazione dell’offerta da parte del cliente, sia perché anche noi dobbiamo capire se il nostro intervento possa dare un valore aggiunto all’attività del nostro interlocutore.
Sì, sì… Hai capito proprio bene. Anche se siamo discretamente bravi (l’avverbio di quantità è dovuto alla mia eccessiva modestia) e nella maggior parte dei casi, con il nostro aiuto, i fatturati sono destinati ad aumentare notevolmente, ci sono alcune situazioni in cui preferiamo essere noi a rifiutare un incarico.
Se ti stessi chiedendo che senso abbia rifiutare un contratto, talvolta anche remunerativo, te lo spiego subito: noi basiamo il nostro progetto su un concetto chiave che si chiama “CONDIVISIONE DEL RISCHIO”. Rivolgendoci in particolar modo a Professionisti e PMI, infatti, le nostre offerte sono caratterizzate da un bassissimo impatto economico iniziale, subordinando il nostro guadagno al guadagno del cliente.
Ovviamente, non è questa la sede per approfondire come funzioni il nostro modello di Business Development per PMI ma, se volessi saperne di più, clicca qui (e lasciaci i tuoi dati. Ovviamente ti ricontatteremo.
Tuttavia, credo che ora ti sia più chiaro perché potremmo decidere di non accettare un lavoro, anche se il cliente ci affiderebbe la propria azienda. Che senso avrebbe per noi, infatti, iniziare una collaborazione se non intravvedessimo la possibilità di contribuire, in maniera importante, alla crescita del suo Business?
Ecco, il caso studio di questa panetteria, rappresenta proprio un classico esempio di come stessimo per dire “no, grazie… Ci dispiace, ma non possiamo fare molto per cambiare il destino del tuo negozio e preferiamo non rubarti i soldi per qualche mese di agonia…”
La situazione di partenza era complicata: vendite pochissime, con margini molto bassi e con la GDO che aveva aperto qualche mese prima un ipermercato nelle immediate vicinanze. Il “cliente tipo” era colui che abitava in zona, andava ad acquistare il pane dalla signora con cui scambiava anche quattro chiacchere e, mentre c’era, acquistava qualche prodotto alimentare prima di rincasare.
Negli ultimi tempi, però, anche i clienti abituali, stavano abbandonando il piccolo negozio di alimentari, in favore dell’ipermercato. I prezzi del negozietto, infatti, non potevano essere competitivi e, alla lunga, anche gli “aficionados”, preferivano adottare il processo contrario: andare a fare la spesa nell’ipermercato e comprare in quella sede anche il pane, anche se la qualità non poteva essere paragonabile a quella del pane fresco appena sfornato, disponibile in panetteria.
Ecco, quello rimaneva il punto di forza per i pochi clienti rimasti: il buon pane. Tuttavia, come può essere facilmente comprensibile, i margini sul pane sono quelli che sono. Occorre venderne davvero tanto per poter guadagnare sufficientemente.
A complicare le cose, ovviamente, la ridottissima capacità di spesa della panettiera, a causa del pericoloso trend degli ultimi tempi.
La prima cosa che abbiamo fatto, è stato creare un banale foglio Excel e dare il compito alla titolare della panetteria di appuntare alcuni dati relativi a chiunque entrasse in panetteria: UOMO/DONNA, FASCIA DI ETA’, SPESA MEDIA, TIPOLOGIA PRODOTTI ACQUISTATI, CLIENTE ABITUALE O NO.
Dopo un’attenta analisi dei dati, quando stavamo per “arrenderci”, ci viene un’idea: abbiamo un unico modo di far ripartire la panetteria… Puntare sui punti di forza dell’attività, fare leva sui veri motivi per cui i clienti potrebbero tornare a preferire comprare “da Zia Wanda” e non in un supermercato qualunque.
Quali erano? Sostanzialmente due:
- il buon pane appena sfornato
- il rapporto umano con Zia Wanda. La volontà da parte del target di clienti costituito prevalentemente da signori e signore di mezza età, di fare anche 4 chiacchere sul quartiere, mentre ordinano il pane.
Ma, considerando i margini, non sarebbe stato sufficiente per tornare a crescere. Forse per “galleggiare”, ma da lì a “nuotare felici e sereni”, ne sarebbe ancora passato…
Avremmo dovuto fare in modo che la gente trovasse in negozio dei prodotti che, invece, non potesse trovare nella catena della GDO accanto.
Per farlo era necessario creare un nuovo posizionamento. Puntare su prodotti di qualità, su eccellenze tipiche regionali, di antica tradizione… Dovevamo rendere il negozio di alimentari una sorta di “boutique” nella quale trovare solo cose buone, sfiziose, deliziose.
Ovviamente, la gestione 2.0 della panetteria di Zia Wanda, doveva anche passare da una revisione dell’allestimento del negozio. Scaffali nuovi, cestini dove riporre il pane BELLI e molti altri piccoli accorgimenti che, tuttavia, messi insieme permettevano di rendere coerente con il nuovo messaggio che volevamo promuovere, l’intera attività.
Ed altrettanto naturalmente, a quel punto ci siamo occupati di diffondere il messaggio inerente la “nuova gestione” del locale, con tutti i mezzi e gli strumenti che avevamo a disposizione.
Come dite?? Ah certo… Tutto quello che vi ho raccontato ha dei costi non indifferenti… VERISSIMO!!
Abbiamo affrontato la cosa con il nostro consueto approccio. Un progetto ad hoc, ritagliato sulle esigenze del cliente e sulla marginalità che il nostro intervento avrebbe potuto garantire, accollandoci la gran parte dei costi e condividendo il rischio con il cliente ma, soprattutto, gli utili
Certo, ci è voluto del tempo. E’ stato necessario seminare per raccogliere. Noi non siamo per quei messaggi tipo “perdi 7 chili in 7 giorni”. Non ci piace promettere “miracoli” che si possano avverare senza fatica.
E’ esattamente il contrario. Occorre “farsi il mazzo”, occorre che il cliente sia disposto a metterci il proprio lavoro (tanto), la propria faccia, il proprio sudore, le proprie imprecazioni giornaliere, che sia disposto a mettersi in gioco.
Ma se questi presupposti ci sono, NOI POSSIAMO DARTI DEGLI STRUMENTI OPERATIVI SEMPLICI, UN METODO DI LAVORO NUOVO, SUPPORTARTI NELLA GESTIONE OTTIMALE DEL TUO BUSINESS, CONDIVIDENDO ONERI ED ONORI, INVESTENDO INSIEME NELLA TUA CRESCITA, CONDIVIDENDO RISCHI ED UTILI.
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Ah… E non dimenticarti di seguirci sulle nostre pagine Social.
A presto e buon Business,
Andrea
Successivamente alla formazione universitaria ed al conseguimento del titolo accademico, Andrea inizia un percorso di crescita che lo porta ad assumere la responsabilità di clienti, fatturati e risorse da coordinare in costante crescita ed in giovane età, acquisendo competenze manageriali nell’ambito delle Operations, del Marketing e del Business Development.
Come abbiamo più volte avuto modo di ribadire nell’ambito dei nostri contenuti, oggi è diventato fondamentale per ogni PMI italiana, affidarsi ad un Piano Marketing funzionale, per potersi differenziare in un mercato sempre più competitivo, al fine di continuare a crescere.
Se il concetto sta iniziando ad essere sempre più percepito nell’ambito del Business, le società sportive che sono in procinto di compiere il salto di qualità, stanno comprendendo di avere le stesse esigenze di un’impresa e che sia diventato particolarmente importante individuare un modello di Business che permetta di aumentare gli introiti e le possibilità di individuare partnership commerciali che rappresentino “nuova linfa”, per le società sportive che desiderano crescere.
All’interno di questo ambito, MANAGEMENT ACADEMY è lieta di aver chiuso un importante accordo di collaborazione, con quella che riteniamo una delle realtà più importanti del panorama pallavolistico torinese: il VOLLEY PARELLA.
Inizieremo un percorso di crescita comune, con due obiettivi:
- consolidare gli importanti risultati raggiunti sul campo
- affiancare alla brillante gestione sportiva in essere, il nostro supporto strategico ed operativo, per rendere lo sviluppo imprenditoriale della società, coerente con la crescita compiuta negli ultimi anni.
Torino è una piazza che ama lo Sport, dove la Pallavolo ha sempre trovato “terreno fertile” per organizzare eventi importanti che hanno permesso di riempire sempre i palazzetti.
E’ un peccato, però, che in questa città manchi ormai da troppo tempo il Volley di altissimo livello e l’ambizione che contraddistingue questo progetto, è avere un piano di sviluppo che possa, nel più breve tempo possibile, colmare questa “fame di grande Pallavolo” di Torino.
Ribadendo la soddisfazione e l’orgoglio per questa partnership importante, condividiamo il link relativo al comunicato stampa pubblicato ieri dal Parella Volley: http://www.sportingparella.it/site/index.php?option=com_k2&view=item&id=1454%3Aaccordo-volley-parella-torino-management-academy&Itemid=163
A partire da oggi, questa partnership offre un motivo in più, per non perdere nessuna news Management Academy. Seguici sulle nostre pagine social, cliccando sulle icone di seguito e resta sintonizzato. Ci aspettano interessanti iniziative di cui ti terremo aggiornato.
Oggi il più grande segreto per avere successo è riuscire a rispondere esattamente ai bisogni di un potenziale target di clienti, meglio di chiunque altro. Condivido con voi un viaggio all’interno del Marketing strategico, chiedendovi se siete d’accordo o meno, con il nostro punto di vista.
Occupandoci di consulenza manageriale e di Business Coaching, ci capita spesso di avere a che fare con Aziende ed imprenditori che chiedono il nostro supporto, quando gli affari non vanno a gonfie vele.
Anche se il nostro aiuto potrebbe essere ancora più importante in termini di risultati ottenuti, infatti, non capita altrettanto di frequente di essere coinvolti da aziende particolarmente facoltose ed in crescita ma il nostro target di potenziali clienti “tipico”, è costituito da Professionisti e PMI che non riescono a “sbarcare il lunario” o, se riescono a farlo, stanno diventando “schiavi della propria azienda”, fra serate e week-end trascorsi in ufficio, cellulari sempre connessi e tempo libero ridotto ai minimi termini…
Quando ci troviamo di fronte ad un potenziale cliente, il nostro primo approccio consiste sempre in un check-up gratuito, che consiste in un incontro di circa un’ora, in cui iniziamo a comprendere quale sia la situazione di partenza dell’attività per cui ci viene chiesta una consulenza.
In questo ambito, dopo aver inquadrato in quale mercato ci troviamo, quali siano i principali competitors, ecc… una delle prime domande che ci troviamo a fare al nostro interlocutore, è la seguente: “perché un tuo potenziale cliente, oggi, dovrebbe comprare il prodotto/servizio che offri, PROPRIO DA TE? Quali sono le ragioni per cui TU sei MEGLIO dei tuoi principali competitors?”
Io vi garantisco che le prime volte facevo fatica a crederci… Ma nella maggior parte dei casi, inizia una seria di “uhmm… , ehmmm…. , mah….”, spesso intervallato con frequenti sospiri e con qualche mezza frase con poco senso compiuto, e così via…
I più pronti, dopo un primo momento di uhmm, ehmmm, ecc… si riprendono e dicono qualcosa che suona simile a “perché sono 20 anni che sono sul mercato…” , mentre quelli che mi fanno più incazzare sono quelli che rispondono “perchè io mi prendo cura dei miei clienti e li seguo molto bene nel post-vendita”.
Potrebbe anche essere vero… Non lo metto in dubbio… MA QUELLO LO POSSONO SAPERE SOLO DOPO AVER COMPRATO DA TE!! Io ti ho chiesto PERCHE’ DOVREBBERO COMPRARE DA TE e non dalla concorrenza!
Ho iniziato in questo modo questo articolo, perché sono convinto che sia emblematico, rispetto alla situazione che la maggior parte delle PMI in Italia stanno vivendo: una fatica immane ad adeguarsi ad un mercato profondamente cambiato negli ultimi anni. Un mercato in cui l’unico segreto per riuscire ad avere successo, è RISPONDERE ALLE ESIGENZE DI UN DETERMINATO TARGET DI POTENZIALI CLIENTI, MEGLIO RISPETTO A CHIUNQUE ALTRO.
E se un imprenditore non è nemmeno in grado di descrivere quale sia il motivo per cui un potenziale cliente dovrebbe comprare da lui e non da un suo competitor, comprenderete che “siamo in alto mare”.
Il nostro compito, quindi, in casi come quelli sopra descritti, si preannuncia complicato ma molto sfidante:
TROVARE L’ANGOLO DI ATTACCO DELLA CONCORRENZA, INDIVIDUARE LA NICCHIA DI MERCATO IDONEA ed iniziare a dare gli strumenti al “nostro” imprenditore, per diventare LA MIGLIOR RISPOSTA ALLE ESIGENZE DI QUEL TARGET SPECIFICO DI POTENZIALI CLIENTI.
Per farlo, occorre lavorare su tantissimi aspetti: POSIZIONAMENTO, IDEA DIFFERENZIANTE, BRAND, SEO, COPYWRITING, SOCIAL E WEB MARKETING, e chi più ne ha più ne metta.
Ovviamente, nel corso delle prossime settimane sviscereremo ognuno di questi concetti in maniera approfondita e ti faremo sapere quale sia il nostro punto di vista a riguardo ma soprattutto ti forniremo alcuni consigli fondamentali per fare in modo che il tuo Business ne possa trarre beneficio.
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Noi non ti promettiamo nessun “miracolo”, sullo stile “perdi 7 kg in 7 giorni”. Noi ti proponiamo un percorso in cui saremo coinvolti direttamente nella crescita del tuo Business, in cui saremo incentivati a portarti dei risultati tangibili e concreti che costituiranno anche il nostro guadagno, oltre che il tuo. E SOPRATTUTTO TI PROPONIAMO UN MODELLO DI MARKETING CHE NON PUO’ PRESCINDERE DAL TUO MASSIMO IMPEGNO!
Insomma… Ti devi fare il culo… Anzi, CI DOBBIAMO FARE IL CULO!
A presto e buon Business,
Andrea ed il team Management Academy
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Viaggio all'interno dei principali pregiudizi che, ancora oggi rischiano di risultare fatali, a causa della "miopia" imprenditoriale del nostro Paese
Come spesso ci è comunicato di sottolineare, invece, noi siamo fermamente convinti che investire in una strategia di Marketing strutturata ed efficace, sia l’unica vera soluzione per consentire una crescita costante.
Sì, so cosa starai pensando… Non abbiamo scoperto l’acqua calda, vero??
Hai assolutamente ragione ma ti garantisco, però, che la fuori ci sono davvero un sacco di tuoi colleghi imprenditori che non hanno la più pallida idea di quale valore aggiunto potrebbero ricavare, che concepiscono ancora il Marketing come “qualcosa che può fare il cugino, lo zio, il nipote” e che assimilano un’azione di marketing strategico ad una mera gestione di una o due pagine Social.
Se non ti sei ancora deciso ad informarti ed a strutturarti in tal senso, sappi che farlo ti garantirebbe un enorme vantaggio competitivo, rispetto alla maggior parte dei tuoi competitors che non sanno neanche ancora da dove partire.
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Fatta questa premessa, oggi vorrei soffermarmi sulle principali obiezioni che ci vengono poste, spesso senza un fondamento razionale ma sulla base di alcuni pregiudizi che spesso si rivelano assolutamente infondati e privi di ogni logicità.
I pregiudizi sono sempre dannatamente pericolosi. Perché ci bloccano la mente, impedendoci di crescere o di trovare soluzioni efficaci ai nostri problemi. Succede purtroppo anche nel business. Sono infatti tanti gli imprenditori o i manager che hanno dei pregiudizi verso qualcosa o qualcuno. E questo finisce spesso per danneggiare le loro aziende. Una delle discipline verso cui imprenditori e manager hanno più pregiudizi è proprio il marketing. E purtroppo questo è un grave errore. Il marketing è un’arma di business fondamentale per qualsiasi azienda o attività commerciale.
Ma quali sono i pregiudizi che imprenditori e manager hanno solitamente nei confronti di quel settore aziendale che potrebbe cambiare le sorti della loro attività? Vediamoli uno ad uno e cerchiamo di “smontarle” una alla volta:
Il marketing è inutile
Se davvero pensi che il marketing sia inutile, credo che il nostro rapporto si concluda qui; uno dei principali fattori che portano una strategia di Marketing ad essere vincente, è proprio la convinzione in quello che si fa, la condivisione di un progetto che può essere anche condotto da un’azienda esterna ma che deve essere assolutamente concordato con l’imprenditore che ha deciso di investire in questo settore.
Non voglio augurare a nessuno “il male” ma temo per te che, se questo fosse il tuo approccio, arriverà un momento in cui dovrai liberarti da questo pregiudizio, perché ti accorgerai che sta facendo fallire la tua azienda.
Fare marketing è una delle cose più utili in assoluto per il tuo business, indipendentemente da ciò che produci e vendi, dalle condizioni di mercato in cui operi, dalle dimensioni della tua impresa, dalle persone che la compongono, dalla crisi che ha colpito i mercati ecc.
Fare marketing è irrinunciabile. Le aziende che falliscono sono quelle che non avevano una chiara strategia di marketing. Le imprese che falliscono sono quelle che navigavano a vista, soggette agli umori dell’imprenditore al loro timone. Un imprenditore che spesso era convinto che il marketing fosse un costo inutile anziché un investimento di grande valore.
Le vendite contano più del marketing
Io sono cresciuto professionalmente in un’azienda che metteva al centro del proprio progetto imprenditoriale Vendite e Venditori. Purtroppo veniva dato troppo poco spazio all’attività di Marketing e di Customer Satisfaction, finalizzata a generare opportunità di vendita, cross-selling ed up-selling.
Perché? Semplice: perché il credo generale era che sono i venditori che portano in azienda i contratti firmati e non gli uomini del marketing!
Ecco, se questo atteggiamento fino a qualche tempo fa poteva anche pagare, a patto che potessi vantare una forza di vendita con i “controcazzi”, nel mercato di oggi questo tipo di visione è particolarmente miope.
Non vogliamo svilire il lavoro dei commerciali, che è senz’altro fondamentale, ma il marketing deve avere almeno altrettanta importanza.
Nel mercato competitivo che viviamo oggi, se la divisione vendite funziona, molto è dovuto al fatto che il marketing è riuscito a fornirle contatti “caldi” in target.
Ci spieghiamo meglio con un paragone sportivo che ci piace molto: il marketing è il centrocampo della squadra, cioè fa il gioco, mentre la vendita è il centravanti. Senza qualcuno che porti la palla in area, non si possono fare gol.
Il marketing è fare cataloghi
Molti imprenditori stampano in continuazione cataloghi, opuscoli, presentazioni, brochure, dépliant ecc. Sono convinti che avere più materiale che parli dei loro prodotti e servizi li possa far vendere di più. Ma questo è sbagliato, perché stampare cataloghi non è una tattica efficace di marketing. Paradossalmente, un’azienda potrebbe fare marketing addirittura con un solo catalogo. O forse senza nemmeno averne uno!
Il marketing non va confuso con la stampa di materiale che documenta i prodotti o servizi aziendali. Il marketing è ben altro da questo. Confondere le due cose è profondamente sbagliato.
Il marketing online non serve
Ecco un pregiudizio che è figlio del primo pregiudizio di questo elenco. In altre parole: così come esistono imprenditori convinti che il marketing non serva alle loro aziende, allo stesso modo esistono imprenditori che non hanno ancora capito l’importanza del web marketing.
La Rete è uno strumento meraviglioso, che ci ha cambiato la vita. Pensa a quante cose fai in modo diverso da quando esiste Internet. Una di queste è anche il marketing. E il marketing fatto sul web è particolarmente potente, perché ha il vantaggio di essere misurabile: puoi conoscere il ROI associato a ogni centesimo che investi in web marketing.
Pertanto, se anche tu hai una forte diffidenza verso il marketing che si fa online, cambia idea più in fretta che puoi. La Rete non è un luogo prettamente ludico: serve anche a farci business. E i risultati delle azioni imprenditoriali che si appoggiano al web sono spesso decisivi per la salute di un’azienda.
Il marketing può farlo chiunque
Ecco uno dei nostri pregiudizi preferiti. Molti imprenditori sono convinti che il marketing sia una materia semplice, se non addirittura banale. Di conseguenza, ritengono che chiunque in azienda possa avvicinarsi al marketing e tradurlo in azioni che gioveranno al business. Perché dunque investire in consulenza esterna?
Il problema è che il marketing è un’arte, e come tutte le arti va studiata, compresa e padroneggiata. Credere che fare marketing significhi applicare due o tre espedienti letti su un e-book gratuito o sul primo sito web che si è incontrato è una pia illusione. Il marketing non può farlo chiunque. Il marketing non si impara in mezza giornata. Il marketing ha bisogno di professionalità, competenza ed esperienza per dare frutti.
Al marketing si possono destinare i ritagli di tempo
Se vuoi fare marketing in modo davvero efficace, devi avere tempo per pensare alle strategie, alle tattiche e alle tecniche di marketing più utili per il tuo business. In effetti, il marketing richiede un accurato studio preliminare, un’attenta attuazione e una fase di verifica degli obiettivi raggiunti che dev’essere scrupolosa. In breve: il marketing richiede tempo.
Non puoi pertanto pensare di fare marketing a corrente alternata, nei ritagli di tempo. Indipendentemente dalle dimensioni della tua azienda, il marketing ti richiede continuità, attenzione, perseveranza.
Al marketing si possono destinare i ritagli di budget
Abbiamo parlato del marketing come di un investimento. E lo è. Un investimento che in parte va fatto in termini di tempo, ma che in parte va fatto anche in termini di denaro. Non è infatti pensabile di poter fare marketing a costo zero, a meno che tu sia un esperto della disciplina.
Ciò implica che una parte del budget della tua attività va investita in marketing. Tieni presente questo: il marketing è qualcosa che, se fatta con cura, ti darà sempre un risultato positivo. In altre parole: il marketing, se fatto come si deve, va sempre a impattare in modo positivo sul ROI del tuo business. Perciò, non credere a chi ti dice che è possibile fare marketing senza spendere un centesimo. Perché lo sai anche tu: nel mondo degli affari ottieni per quello che decidi di investire, sia in termini di tempo, di passione, di risorse e di denaro.
Ecco, per quella che è la nostra esperienza di professionisti della disciplina, questi sono i sette pregiudizi sul marketing che rischiano di tagliare le gambe agli imprenditori e di far fallire i loro progetti di business. Se per caso anche tu la pensi così, il nostro consiglio spassionato è quello di approfondire la faccenda, cercando di convincerti che devi cambiare prospettiva. Ne va della salute della tua azienda e della tua capacità di essere un imprenditore moderno.
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C’era un tempo in cui concetti come il “content marketing”, il “social media marketing” e il digital marketing erano solo appannaggio delle grandi aziende, le uniche che avevano la capacità di destinare un budget per questo tipo di attività e che avevano delle risorse in grado di trasformare in operatività i concetti sopra elencati.
Ed effettivamente era così, fino a qualche anno fa. Ma ora le cose stanno cambiando, e molto velocemente.
Una volta “fare pubblicità alla propria azienda”, significava investire ingenti somme in spot televisivi, tramite radio a diffusione nazionale o locale (ovviamente a seconda del budget), piuttosto che su qualche quotidiano/rivista. I più “illuminati”, cercavano di fare investimenti più mirati, rivolgendosi ad un target maggiormente “di nicchia”, come quello delle riviste specializzate. Quello era un primo approccio di una tecnica di marketing basata sulla segmentazione del cliente potenziale.
Ma i tempi cambiano e cambiano anche gli strumenti di informazione: siamo nell’epoca in cui tutto ciò che cerchiamo lo possiamo trovare digitando alcune parole sulle tastiera, in cui il risultato di una ricerca, di una qualsiasi ricerca è a pochi clic di distanza.
Ma è qui che sta la grande rivoluzione che ha, in parte, modificato la percezione e l'importanza strategica del marketing: ora è più facile trovare qualsiasi cosa. Paradossalmente, possiamo trovare con la stessa facilità (online e con altri mezzi di informazione) sia una cover per il nostro smartphone sia il rivenditore di bulloni per motori automobilistici più vicino a noi.
E non solo; la più grande rivoluzione del tempo che stiamo vivendo, è legata al processo con cui un potenziale cliente giunge all’acquisto.
Se fino a qualche tempo fa l’incontro con il venditore rappresentava la parte più importante del processo di acquisto di un utente, ora almeno il 60% della decisione viene preso, con sistemi più o meno consci, ancora prima di sentire quello che ha da dirci il venditore di riferimento.
Questo perché abbiamo a disposizione una miriade di informazioni che ci permette di giungere alla scelta di acquisto, dopo esserci debitamente informati circa tutto quello che ci offre il mercato. E senza scomodarci dalla nostra poltrona, senza dover sottostare ad orari o giorni di apertura/chiusura. 7 giorni su 7 e 24 ore su 24.
Sì, perché è proprio questa la ragione per la quale il marketing, oggi, non può prescindere da strumenti quali i siti web, i social e i più moderni mezzi di comunicazione online. Semplicemente perché quella nicchia di mercato responsabile della crescita o meno della propria attività o azienda è contemporaneamente quella che sfoglia le bacheche su Facebook (magari proprio dal suo ufficio), segue account Twitter, frequenta assiduamente Linkedin, cercando di capire se il professionista a cui vorrebbe affidarsi sia meritevole e meno della sua fiducia.
Se cambiano i tempi cambiano le persone, e se cambiano le persone cambiano anche i modi di fare marketing. Semplice.
Ecco perché la tua azienda non può prescindere dall’online, anche nel B2B.
Il tuo prodotto funziona e i tuoi clienti ne sono soddisfatti? Dillo a tutti! Non c’è miglior propaganda di un successo accreditato o di una storia positiva nella quale rientra un tuo prodotto. A proposito, hai mai pensato di includere un’attività di storytelling?
La tua azienda è sul campo da anni, ha vissuto alti e bassi e il capitale umano ha acquisito numerose conoscenze nel proprio settore di competenza: sfrutta il tuo potenziale con un webnar, un corso gratuito o organizza un evento di formazione per professionisti. Non devi vendere solamente il tuo prodotto ma devi saper vendere anche la tua competenza (che deve essere unica e non replicabile). Un’azienda che fa formazione nel proprio settore viene automaticamente considerata come autorevole.
Se hai del contenuto di valore che vorresti divulgare, il modo più semplice ed efficace per farlo è sotto forma visiva: raccogli dei dati salienti e crea un’infografica.
Queste immagini che stanno acquisendo sempre più popolarità permettono di spiegare in maniera semplice argomenti complessi e sono, inoltre, molto facili da condividere online.
Sono di gran lunga i contenuti più fruiti e condivisi della rete. I video hanno una grande complessità iniziale ma permettono di avere ritorni consistenti una volta messi online. A breve, inoltre, i video occuperanno la maggior parte dell’intero traffico web mondiale.
Se un’azienda che fa formazione viene considerata automaticamente come autorevole, quella che pubblica anche dei white papers, delle ricerche o delle analisi viene considerata il punto di riferimento dell’intero settore. Raccogli i dati più importanti e di probabile interesse del tuo settore e crea un report di facile interpretazione. Una volta diffuso e pubblicizzato correttamente darà i suoi frutti.
Il marketing è una disciplina che abbraccia moltissime specialità (grafica, comunicazione, psicologia, economia e molto altro): trovare la giusta strategia è il presupposto indispensabile per una tattica efficace. In Management Academy studiamo attentamente il nostro target e le esigenze del singolo cliente per trovare la tattica più efficace e raggiungere in modo completo i tuoi obiettivi, qualunque essi siano.
Contattaci per fare il check-up della tua attività e scoprire cosa possiamo fare per te!
Negli ultimi anni, il costante mutamento del mercato ha fatto in modo che per noi diventasse evidente quanto fosse importante mettere in piedi una strategia di marketing strutturata, finalizzata ad alimentare le vendite ed a generare profitti. Nel corso della nostra attività, l’obiezione più comune successiva ad un primissimo approccio con il cliente è “sì, ok… Tutto giusto quello che mi dici, ma io e la mia aziendina NON CE LO POSSIAMO PERMETTERE…”
Effettivamente, questa considerazione è figlia di un periodo, ORMAI FINITO, in cui solo le grandi imprese traevano benefici dal marketing a fronte di sostanziosi investimenti fatti in comunicazione e pubblicità.
Ora non è più così. Ora creare una strategia di marketing che funziona è l’unica fonte di prosperità per la maggior parte delle PMI italiane che impegnano un sacco di tempo a pensare a come sopravvivere, invece che concentrarsi su come poter crescere.
In questa sede ci piacerebbe sfatare i luoghi più comuni o comunque quelle che più spesso vengono addotte come scuse per giustificare certe “non azioni.”
Il marketing per piccole imprese è fattibile e proporzionato alla portata economica di questa tipologia di aziende.
IO mi auguro che ti sia bastato leggere quanto sopra, per capire che tu non possa più fare a meno di noi e della nostra azione di “supporto e sviluppo del tuo business. Se avessi ancora dei dubbi, però, prova a proseguire nella lettura dell’articolo ed a capire se l’obiezione a cui stai pensando è una di quelle che smonteremo di seguito:
1. Una buona strategia deve dare risultati immediati
E’ vero che il marketing crea visibilità e alcune tattiche sono in grado di produrre risultati quasi istantaneamente ma è soprattutto vero che una buona strategia di marketing mira a creare un solido rapporto con il target di riferimento, coltivarlo nel tempo e comunicare affidabilità e serietà. Un’azione di Marketing efficace, prevede che il potenziale cliente venga “educato” rispetto alla tua condizione di esperto del settore, che il tuo nome e soprattutto il tuo BRAND, vengano riconosciuti all’interno del mercato.
Tutto questo non si costruisce in pochi giorni ma è il risultato di una serie di azioni mirate e di un’efficace strategia di contenuti: gli ottimi risultati li noterete dopo alcuni mesi, alcune volte occorre lavorarci almeno un anno, ma siate sicuri del fatto che vedrete incrementare il vostro business e la vostra clientela.
2. Social media e inbound marketing sono gratuiti. Perché dovrei pagare voi?
Quando sento questa obiezioni, ammetto che la prima reazione impulsiva sarebbe rispondere “ E perché non lo hai già fatto se è così facile? Soprattutto, perché nonostante sia banale e sia gratis, la tua azienda versa ancora in queste condizioni?”
Poi faccio un bel respiro, e cerco di rispondere in maniera più professionale. Anche se è vero che si può creare una presenza sul web e sui social media con pochissimo denaro, per ottenere buoni risultati e sfruttarne tutte le potenzialità c’è bisogno di persone esperte e soprattutto di tempo e risorse. L’inbound marketing richiede la creazione di contenuti pertinenti e soprattutto originali e di qualità, oltre che naturalmente una presenza efficace sui social media. Dovete fare attenzione inoltre a monitorare costantemente la reputazione aziendale attraverso il controllo regolare delle conversazioni on line, rispondendo con sollecitudine a post e commenti, ottimizzando i diversi profili: l’investimento vi ripagherà con risultati tangibili.
3. I prezzi bassi fanno aumentare le vendite
Altro errore tipico e molto, molto pericoloso. Anche se spesso facciamo fatica a convincere professionisti ed imprenditori che questa non sia una strategia vincente, ti assicuriamo che NON LO E’.
Sarebbe necessario un articolo ad hoc in merito e presto lo faremo; entriamo nel mondo del POSIZIONAMENTO e posizionarsi verso il basso, con un prezzo inferiore alla concorrenza, comporterà due soli conseguenze, una immediata e una leggeremente meno: quella immediata è una riduzione dei tuoi margini. Se riuscirai a sopravvivere, ti farà cancellare dalla faccia della Terra da un competitors più forte, che potrà permettersi di abbassare ancora di più la tua offerta, senza dover ragionare sui margini risicati che questa scelta comporta.
Inoltre, non sottovalutate l’intelligenza dei vostri clienti: loro sanno ben comprendere quando a fronte di una spesa c’è un reale controvalore in termini di qualità ed efficacia. Per questo è importante comunicare al target giusto e correttamente il vostro brand, i vostri prodotti e servizi in modo che possiate offrire il massimo servizio al giusto prezzo.
4. Il target ideale della mia azienda non è più giovanissimo per cui i social media non funzionano
Tutte le più recenti analisi circa la fruibilità dei contenuti pubblicati nel web, evidenziano il forte orientamento verso le piattaforme mobili e sottolinea la crescente presenza di utenti attivi sempre più maturi. Mentre i social network in generale fanno registrare un incremento del numero degli utenti, fanno riflettere i dati relativi all’uso di Twitter e Facebook da parte dei più adulti: nel primo caso gli utenti compresi tra i 55 e i 64 anni crescono dell’80% circa e nel secondo caso aumentano del 46% gli utenti della fascia di età compresa tra i 45 e i 54 anni.
5. Il sito web potrebbe farlo mio nipote
A questa obiezione, solitamente, rispondo in questo modo: “Anche i capelli puoi tagliarteli da solo o puoi farteli tagliare da tuo cugino… Ma se né tu, né lui di mestieri fate i parrucchieri, magari non potrete essere pronti per fare una sfilata di moda…”
Ecco… La metafora secondo me è calzante. Se il tuo interesse è semplicemente “non avere i capelli davanti agli occhi”, puoi fare benissimo da solo. Così come se il tuo unico obiettivo è mettere un sito internet sul tuo bigliettino da visita…
Ma se il tuo sito dovrebbe essere funzionale ad attrarre potenziali clienti (non ho detto appositamente che deve servirti a vendere, ma ci torneremo in uno dei prossimi articoli), DOVRA’ ESSERE FATTO A REGOLA D’ARTE, DA UN PROFESSIONISTA.
Investire su un professionista significa investire nello sviluppo del vostro business: utilizzo di tecniche efficaci nell’organizzazione dei contenuti, ottimizzazione on page e per i motori di ricerca, creazione di landing pages, guidare la navigazione dei visitatori per far trovare loro quello che cercano, sono solo alcuni esempi di ciò che può fare uno specialista per il vostro sito web.
6. La versione mobile del sito non è necessaria per le piccole imprese
Fate in modo che il vostro sito web sia leggibile e adattabile a qualsiasi tipo di piattaforma. Non ha importanza quanto la tua azienda sia grande e quanti dipendenti abbia, non esistono requisiti di numero per essere presenti sul web, in particolar modo sul web mobile, vale a dire essere visibili agli utenti che vi leggono da tablet e smartphone. Dati alla mano, è evidente che le abitudini degli italiani riguardo alla fruizione del web siano in continua evoluzione e l’utilizzo dei dispositivi mobili stia facendo terra bruciata attorno al più consueto pc: a metà 2016 sono infatti 5 milioni gli italiani che posseggono un tablet, mentre sono addirittura 30 milioni i possessori di uno smartphone. Se la tua azienda non risulta visibile dai dispositivi mobili, chi ti cerca non saprà nemmeno che esisti.
7. L'email marketing non è più efficace
E’ proprio vero il contrario: una campagna di email marketing mirata e ben strutturata risulta essere uno dei modi migliori per attrarre potenziali clienti e trasformarli in clienti effettivi. Partite da una forte attività di content marketing, fornite contenuti di qualità e richiamate il vostro pubblico all’azione attraverso ingaggi efficaci: il tutto ricordandovi sempre di dialogare con loro. L’interazione e il coinvolgimento sono le chiavi per aprire i cuori dei vostri interlocutori e spingerli all’azione.
Non dimenticare la regola base del Marketing: CONTENT IS THE KING (occorrono contenuti di qualità per suscitare interesse). Se non partiamo da questa base e non abbiamo “educato adeguatamente il cliente” (vedi punto 1), allora sicuramente una DEM non sarà efficace e, verosimilmente, finirà nello spam delle caselle di posta dei tuoi potenziali clienti.
8. Ho un logo quindi ho un brand
Il logo è solo una delle componenti di quella che possiamo definire immagine aziendale. La vostra identità, o ancora meglio il marchio, rappresenta la percezione che gli altri hanno della vostra azienda. Ogni scelta, ogni immagine, ogni mossa riflette i vostri valori e il vostro modo di essere, comunica costantemente la personalità aziendale, influenza il pensiero dei vostri utenti: è il modo più diretto per far capire al resto del mondo chi siete e cosa fate. Attenzione quindi ad essere sempre coerenti ed utilizzare la vostra immagine in tutte le attività di marketing e sui social media.
9. Bisogna rinnovarsi spesso altrimenti la comunicazione va in stallo (ergo… Non ho tempo di stargli dietro)
In linea generale la coerenza e la ripetizione sono i migliori condimenti di una buona strategia di marketing. Solo quando ci si accorge che si comincia a diventare ripetitivi e non si forniscono più stimoli interessanti al proprio target di riferimento allora vuol dire che è arrivata l’ora di cambiare. Variare il tipo di messaggio o la campagna di marketing solo per il gusto di cambiare può solo distrarre o disorientare gli utenti.
Quanto al tempo… CI SIAMO NOI PER QUESTO… Basta pagare il disturbo… ;-)
10. Marketing vuol dire pubblicità
Il marketing consiste in tutte quelle azioni e strategie che hanno come obiettivo quello di far conoscere la vostra azienda e i vostri prodotti al target di riferimento, oltre che comunicare bene con loro affinché diventino vostri clienti. Tra i mezzi utilizzati potrebbe esserci anche la pubblicità tradizionale anche se per la grande maggioranza delle piccole aziende questo rappresenta un costo spesso difficilmente sostenibile o comunque superiore al ritorno economico. La pubblicità on line o comunque la comunicazione via web è sicuramente più conveniente, più attuale e – se inserita all’interno del marketing mix e mirata al target giusto – specifica per il vostro obiettivo di business.
CONCLUSIONI
Fare del buon marketing – sia per le piccole che per le grandi aziende – comporta investimenti di tempo, creatività, persone ed energie: il risultato sarà visibilità per la vostra azienda, per i vostri prodotti e servizi, incremento dei clienti potenziali, trasformazione in clienti effettivi, sviluppo del vostro business. Quindi il consiglio di oggi è: mettiamo da parte le cattive convinzioni e i luoghi comuni e dedichiamoci a strutturare un piano di marketing pratico e funzionale alla nostra attivitàI grandi LEADER hanno l’attitudine a pensarla in un determinato modo, i leader “perdenti” in una maniera diametralmente opposta. Tu che tipo di LEADER sei?
Uno dei principali vantaggi di essere al centro del mondo del business da svariati anni e di stare a stretto contatto con molti imprenditori e manager di azienda, è che si impara ad intuire quali modelli di pensiero sono destinati ad avere successo e quali, invece, al fallimento.
In questo articolo, vogliamo concentrarci nel descrivere i principali processi mentali davvero dannosi che abbiamo avuto modo di notare in quelle imprese prossime ad entrare in crisi profonda o, addirittura, a fallire. La nostra esperienza, ci dice che la presenza di anche uno solo di questi fattori può causare gravi danni ma la presenza di due o più elementi fra quelli che andremo a descrivere, significa una cosa sola: morte certa!
1. RAFFORZAMENTO DEL PREGIUDIZIO
L’atteggiamento mentale che contraddistingue un vero leader è quello di considerare il mondo che lo circonda, per quello che realmente è, immagina come potrebbe renderlo migliore ed agisce per farlo.
I leader deboli, invece, non arrivano neanche al primo step, perché interpretano vero/falso o giusto/sbagliato, solo a seconda della rispondenza rispetto al loro punto di vista.
2. DISSONANZA COGNITIVA
I manager illuminati accolgono favorevolmente qualsiasi informazione possa aiutare loro a prendere le migliori decisioni; coloro che conducono male l’azienda, invece, non colgono positivamente qualsiasi confronto rispetto ad eventuali input che comportano una modifica, rispetto alla strategia iniziale.
I primi, quindi, saranno in grado di adattarsi rapidamente ai cambiamenti del mercato, mentre la poca flessibilità dei secondi, farà in modo che l’azienda persegua in maniera “miope” con la stessa strategia definita a priori, anche ben oltre rispetto all’evidenza della sua inefficacia.
3. RILEVANZA INVERSA
I migliori leader hanno la capacità di creare organizzazioni funzionali ed innovative, senza fare molte parole e concentrando tutte le energie sullo sviluppo dell’impresa, mentre non è raro sentire imprenditori che saranno artefici del loro destino parlare di efficacia e innovazione, senza che vi sia un reale progetto serio alle spalle. Ovviamente non stiamo scrivendo che sia inopportuno “parlare” della propria attività, investendo in una corretta comunicazione ma ci stiamo riferendo al fatto che non sia sufficiente una “dichiarazione di intenti”, bensì occorra un’organizzazione capillare coerente con la mission della propria azienda.
4. UMILTA’ E CONSAPEVOLEZZA
I grandi manager sono indubbiamente sicuri di loro stessi e conoscono molto bene i loro punti di forza, per poterli sfruttare a dovere. Ma conoscono altrettanto bene i loro punti deboli e lavorano giornalmente per migliorarli.
I pessimi manager, al contrario, sono troppo sicuri di loro stessi e tendono ad enfatizzare oltre misura i punti di forza, pretendendo di non avere “talloni d’achille”. NIENTE DI PIU’ SBAGLIATO…
I primi daranno a loro ed all’azienda che rappresentano degli obiettivi sfidanti ma raggiungibili; i secondi, imporranno degli obiettivi poco realistici ed in cui nessuno è portato a credere.
5. ENGANGEMENT
Per tutti i motivi sopra elencati, un ottimo leader mira ad arrivare ad un elevato tasso di coinvolgimento dei propri collaboratori, che considera la sua squadra come una realtà in cui tutti remano con la massima forza, verso la stessa direzione.
Colui che si rivela un pessimo manager, invece, non riesce a mantenere la leadership con il rispetto e la competenza nel proprio campo e, inevitabilmente, si troverà a lavorare con collaboratori/dipendenti poco coinvolti nei processi e poco inclini al sacrificio, con un approccio che si avvicina molto al “non vedo l’ora finiscano queste 8 ore lavorative”.
E voi, cosa ne pensate?
Diteci la vostra e seguiteci sui nostri canali Social
Un leader con grande passione e poche capacità supera sempre un leader con grandi capacità e nessuna passione.
Nei giorni scorsi, abbiamo iniziato un percorso che possa aiutarti a migliorare il tuo atteggiamento professionale, con l’ambizione di darti gli strumenti per acquisire le capacità di un vero leader o di esaltarle, qualora facciano già parte della tua personalità.
Siamo partiti con la definizione di leadership: “ La leadership non è altro che influenza. Niente di più, niente di meno” dandoci un nuovo appuntamento per oggi, per iniziare ad analizzare quali siano gli ingredienti che vadano a comporre la ricetta del LEADER IDEALE.
Come sai, è nostra buona abitudine cercare di coinvolgerti più possibile nella lettura dei nostri contenuti, cercando di coinvolgerti e di portarti a ragionare su quanto pubblichiamo; a tale scopo, iniziamo questo articolo facendoti 2 domande:
- Sei una persona che mette sempre passione nelle cose che fai o almeno nelle attività importanti della tua vita?
- Ti svegli con entusiasmo per affrontare le tue giornate?
Se le risposte a queste domande sono negative e se ti sei posto l’obiettivo di diventare un LEADER della tua squadra o della tua società… Beh sei nella merda!!
Però ho un’ottima notizia per te: qualunque sia il tuo punto di partenza, se seguirai il nostro percorso riceverai gli strumenti per capire che, con il supporto di uno staff di professionisti, prendere il comando della situazione sarà nelle tue possibilità.
Naturalmente, un vero leader non può prescindere dal vivere il proprio settore di competenza con grande PASSIONE.
La vera passione richiede di impegnarsi in qualcosa in cui si crede veramente, rimanendo impegnati anche attraverso circostanze difficili.
Quando un leader è appassionato, le persone avvertono nel profondo di essere guidati in una direzione degna da qualcuno che si impegna in qualcosa di più importante della sua propria gloria individuale.
Nessuno può avere successo se non ama quello che fa. Che si tratti di BUSINESS, che si tratti di SPORT, che si tratti di fare i genitori, i mariti, ecc..
No, non crediate che il messaggio che vogliamo far passare sia “per essere un vero leader, basta che amiate quello che fate…”. No, no e ancora NO!
Ma essere un leader vuol dire avere la capacità di rappresentare una guida per altre persone e ti garantisco che nessuno può farlo, se non crede davvero e profondamente in quello che fa.
Certo, la vita è fatta di compromessi ed ognuno di noi deve “portare il pane a casa”. E’ altrettanto vero che non tutti hanno la fortuna di guadagnarselo, in un ambiente di lavoro che rappresenta anche la propria passione… MA NON TUTTI POSSONO ESSERE LEADER!!
La PASSIONE, quindi, E’ IL PRIMO PASSO PER LA REALIZZAZIONE!
A questo punto potremmo scrivere pagine e pagine di articoli relativi a Gandhi, Churchill, Martin Luther King,…
Sicuramente grandissimi uomini che hanno dedicato la loro vita alla loro passione. Ma senza voler “scomodare” i grandi leader del passato ed entrare in similitudini poco funzionali a quello che vogliamo ottenere nel nostro BLOG, dalle loro esperienze possiamo estrarre questo importante assunto:
Chi vive al di là di una vita ordinaria è sempre sospinto da un grande desiderio. Questo è vero in qualsiasi campo.
Per concludere, vogliamo lasciarti con alcuni semplici consigli, per aumentare la PASSIONE:
2. No, dicevo davvero… E’ una cortesia che ti chiediamo: clicca qui e metti “Mi Piace” su FB e sulla Pagina Linkedin di seguito e clicca “Segui”. SI tratta di un minuto di tempo per te ma di un grandissimo aiuto per noi!
3. Contattaci per seguire uno dei nostri corsi e aumentare rapidamente i tuoi profitti!
Dopo aver fatto quanto sopra, possiamo procedere… Ecco i reali consigli che ci sentiamo di darti:
Torna al tuo primo amore.
Molte persone lasciano che la vita e le circostanze li travolgano. Pensa a quando hai iniziato la tua carriera, o ancora più indietro, quando eri un bambino. Cosa ti ha allontanato dal tuo percorso o dai tuoi desideri? Che cosa c’era di particolare in quelle attività in cui, una volta, passavi ore e ore senza stancarti mai?
Cercare di ottenere il tuo vecchio entusiasmo, dopo aver valutato la tua vita e la tua carriera alla luce di questi vecchie fiamme.
Interagisci con persone appassionate.
Se hai perso la tua passione, avvicinati o segui qualcuno che è appassionato e ti può trasmettere qualcosa.
La passione è contagiosa.
Prova a passare del tempo con qualcuno che ti può influenzare oppure cambia organizzazione per trovare nuovi stimoli.
E tu, sei già spinto da sufficiente passione o hai bisogno di svilupparla?
Vediamo insieme, invece, quali sono le regole per aumentare la propria autoconsapevolezza ed i propri fatturati
Sono convinto che ognuno di voi, nella propria carriera, abbiano pronunciato o sentito questa frase. Niente paura, lo abbiamo fatto tutti, anche noi che ci occupiamo di Coaching, prima di prendere atto del fatto che sia la più grande cretinata, nel mondo del Business.
Abbiamo deciso di partire da qui, per iniziare a condividere settimanalmente alcuni argomenti che possano permetterti di metterti in discussione e di trovare degli spunti per intraprendere un percorso di crescita professionale, di cui ci piacerebbe far parte, aiutandoti ad acquisire gli strumenti per diventare un businessman migliore.
NO!! Non esiste e non esisterà mai un prodotto che si vende da solo! Se l’approccio al business dell’azienda/direttore vendite è questo, non potrà essere un progetto di successo. GARANTITO!!
Certo, se il prodotto in questione è l’ultimo I-Phone uscito sul mercato, sarà indubbiamente più semplice venderlo, rispetto ad un Wiko Sunset 2 di cui in pochi conoscono l’esistenza… Ma se Apple dovesse, per assurdo, smettere di investire nel prodotto, ma soprattutto in Marketing, vi assicuro che diventerebbe molto più difficile farlo.
Cosa devi fare, quindi, per aumentare la tua autoconsapevolezza e, di conseguenza, i tuoi fatturati?
Per farlo, occorre prima chiarire alcuni concetti legati al business in generale, per poi entrare nello specifico di quanto dovresti fare, in prima persona, per raggiungere lo scopo.
Qualsiasi impresa si basa su 3 settori fondamentali:
Non abbiamo scoperto l’acqua calda, vero??
Il vero problema è capire quale sia il modo di corretto per distribuire investimenti e risorse, in ognuno di questi settori.
Ovviamente questo tema meriterebbe di essere approfondito in maniera esaustiva e non può essere l’ articolo di un blog ad assolvere a questo compito ma, se fossi interessato a sapere quale sia il vero segreto, visita il nostro sito http://www.managementacademy.it e scrivici
Tuttavia, cercheremo di riassumere brevemente quale sia il corretto approccio e quali le condizioni mentali necessarie a renderti protagonista del tuo successo, a prescindere dalla realtà in cui operi.
I settori che contraddistinguono il business di ogni azienda che abbiamo citato sopra sono, naturalmente, tutti fondamentali. Non può esistere un’azienda di successo che non sia strutturata in ognuno di questi 3 ambiti. Ma l’errore che molte aziende in Italia commettono e che, soprattutto in periodo di crisi, rischia di diventare fatale, è sbilanciarsi a favore del reparto prodotto/servizio.
Intendiamoci, non che non sia importante. Anzi, avere un prodotto di alta qualità rappresenta senza ombra di dubbio un valore aggiunto di estrema rilevanza. Ma ampliamo il concetto con una riflessione e con un esempio, legato al mercato dell’auto.
Se Mercedes non facesse auto di assoluta qualità, con un tasso di sicurezza ai massimi livelli di mercato, caratterizzate da prestazioni eccellenti, non sarebbe l’azienda che è oggi. Ma comprare una Mercedes è estremamente più caro che comprare una Renault e, soprattutto negli ultimi anni, lo standard qualitativo di costruzione delle auto, spesso, non basta a giustificare una tale differenza di prezzo.
Quello che convince i clienti ad acquistare una Mercedes, è il valore che essi attribuiscono al prodotto e ad un brand che rappresenta l’eleganza, il lusso. Questa percezione è dovuta al lavoro del Marketing (e delle Vendite).
Conosco parecchie PMI che, seppur offrano un prodotto (o servizio) di indiscutibile qualità, non riescono a vendere. Il motivo è che non investono sufficiente tempo (e risorse) in marketing e persuasione, quindi sono costrette ad accontentarsi di rispondere alle esigue richieste che il mercato propone loro.
Questo ambito rappresenta il vero motore per far crescere il tuo Business. Occorre dare assolutamente priorità a questo settore. Puoi avere un prodotto fantastico, il migliore del mercato. Ma se non lo vendi…
No, non farlo… Non dirmi che stai pensando “il problema non sono io… Non è mio… Ma è l’azienda in cui lavoro che dovrebbe fare qualcosa…”
Qui veniamo al centro della questione ed al vero motivo per cui un’azione di coaching, nel mondo del business, rappresenterebbe la svolta per te e per i tuoi successi.
Sei un imprenditore? Bene, allora è effettivamente una tua responsabilità imparare come fare a rendere il tuo futuro, quello dei tuoi dipendenti e delle loro famiglie migliore.
Sei un libero professionista? Beh, il discorso è del tutto analogo; se non senti addosso il peso delle famiglie dei dipendenti, hai sicuramente la responsabilità della TUA
Sei un dipendente o un collaboratore di un’azienda? In questo caso hai 2 strade:
- Continuare a pensare che il tuo destino sia nelle mani dell’imprenditore per cui lavori o del tuo diretto responsabile
- Prendere in mano il tuo destino e trovare delle risposte che ti portino ad avere la consapevolezza dei tuoi mezzi
Se hai già avuto modo di frequentare questi blog, a questo punto, sai che ogni blogger che si rispetti inserisce una bella “call to action”, per invitarti ad acquistare il loro fighissimo corso motivazionale alla modica cifra di qualche migliaio di €…
Noi NO. Quello che ci piacerebbe acquisire con questo articolo, in questo momento, è la tua approvazione, la tua stima e soprattutto la possibilità di stabilire un contatto costante con te.
A tal proposito, ti chiediamo di collegarti al link di seguito e ad iscriverti alla nostra newsletter:
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Utilizzeremo i tuoi contatti per continuare ad inviarti contenuti gratuiti e senza alcun impegno, convinti che presto sarai TU a chiederci di approfondire e di aiutarti ad avere una FORMAZIONE PROFESSIONALE che ti aiuti a cogliere i successi che meriti.
Se avessi già maturato il bisogno del nostro percorso di COACHING BUSINESS, chiamaci (0119063755) per avere maggiori informazioni.
Altrimenti… A presto per i prossimi segreti di successo marchiati MANAGEMENT ACADEMY!
Era Febbraio del 2009 e mi trovavo ad essere socio di una srl in ambito Consulenza , che io avevo creato 10 anni prima , e che fino ad allora funzionava molto bene, ma che ora non era più mia . Mauro, con il suo carisma, la sua falsa bontà , la sua fisicità disarmante , il suo carattere così forte, mi aveva relegato ad un ruolo secondario e portato via tutto.
Ero completamente plagiato da lui , ero succube della sua personalità dominate, e dopo anni di sacrifici e di successi mi trovai con il culo per terra . Avevo paura di affrontarlo , volevo staccarmi e riprendermi i miei clienti che a fatica mi ero conquistato, ma avevo paura che lui mi schiacciasse definitivamente. Tra l'altro quell'anno avevo deciso di cambiare casa e mi trovavo così ad avere un mutuo da 250.000 euro che non sapevo come pagare..... Oltre a ciò in quel periodo mia mamma decise di lasciarci definitivamente, se ne andò via in soli tre giorni, ciò contribuì ancor di più a darmi il colpo di grazia.
Passai momenti difficili nei quali la mia autostima, già di per se debole, venne completamente minata alla sua base. Mi sentivo perduto e sentivo anche di aver perso tutte le speranze di rivincita. Cazzo di Maurino, il mio amico e socio.
Ma c'è un momento nel quale le cose, non sai bene perché, ma possono cambiare, possono prendere una strada diversa. Quando tocchi il fondo senti il desiderio di rimbalzare in alto. Decisi così a settembre 2009 di rimettermi in gioco. Rischiavo altrimenti di perdere tutti i miei clienti, tutti i miei riferimenti , tutto ciò che avevo creato fino a acqueo momento.
Aprii allora la mia partita IVA, andai a trovare uno per uno i miei clienti storici raccontando loro la verità, spiegando loro cosa era successo. Il mio nemico , cioè il mio ex socio, divenne la mia forza interiore, la mia volontà di riscatto attraverso la quale volevo riemergere.
Con gioia scoprii che i miei Clienti volevano me, non la mia società, non i miei prodotti o servizi , volevano me cazzo !!! Il vero problema non ero io , o la mia bassa autostima, era come io affrontavo il problema, cioè il mio atteggiamento rispetto a quella situazione in cui mi sentivo un perdente, con la paura di affrontare il mio socio.
Riconquistai il mio mercato nel giro di sei mesi, meglio è più di prima, mi ricostruii una struttura , completamente mia a quel punto, nessun socio in grado di plagiarmi e di condizionarmi.
Da allora i miei fatturati sono cresciuti di anno in anno, le mie consapevolezze migliorate, il mio nemico , del quale prima avevo paura, ridotto ad un simpatico fumetto.
La soluzione é spesso molto più semplice di quanto non si possa immaginare. Puoi essere un EROE o un ANTIEROE, puoi toccare il fondo e risalire , puoi sconfiggere le tue paure affrontandole e non nasconderti , puoi combattere il mostro fintantoché é piccolo e prima che esso ti divori ed usurpi le tue energie.
La mia filosofia di vita mi porta necessariamente ad essere combattivo , determinato, disciplinato ed autorevole. Ho la consapevolezza di avere avuto ed ho tutt'ora momenti estremamente negativi ,e questa é la parte dell' ANTIEROE , di colui che accetta la sconfitta e la vive come se quella fosse l'unica realtà possibile. Poi la consapevolezza cresce , la voglia di rivincita prende il sopravvento , l' EROE esce dalla tana e prende in mano la situazione , ribaltandola completamente. L'EROE é determinato, risoluto, agisce immediatamente e non si perde in chiacchiere da bar , cambia il linguaggio interiore ed AGISCE, subito.
Odio i cazzari , quelli che si lamentano, quelli che stanno a guardare gli altri e criticano , odio tutti coloro che aspettano che qualcuno gli dica cosa fare , odio i fancazzisti presuntuosi che danno agli altri la colpa dei loro mancati successi , odio gli ANTIEROI perenni, i fottuti che non aspettano altro che tu possa inciampare e cadere. Odio chi é invidioso della mia vita perché non ne sa un cazzo e dà solo fiato alla bocca, odio coloro che non fanno !
Amo invece gli EROI che combattono tutti i giorni , che hanno la capacità di reinventarsi continuamente, che affrontano le sfide e le superano, che sanno porsi obiettivi sempre più importanti , amo gli EROI che sanno trasmettere le loro capacità agli altri , facendoli crescere , condividendo con loro nuovi e più importanti risultati. Amo chi non giudica da uno sguardo ma coglie la tua essenza , quella vera !
La morale in tutto ciò é che i demoni e le paure si possono sconfiggere, si possono utilizzare a proprio vantaggio per ribaltare la situazione. L'antieroe che è dentro di te è destinato a fallire ed a ridursi ad una misera entità astratta , e se ce l'ho fatta io ce la può fare chiunque.