Dal Marketing al Product Management: percorso e competenze necessarie

Oct 17 / Management Academy
Negli ultimi anni, il ruolo del Product Manager ha acquisito una crescente rilevanza in ambito digitale. Le aziende cercano figure capaci di guidare prodotti dall’idea al lancio, unendo visione strategica e competenze tecniche. Per molti professionisti del marketing, questa rappresenta una naturale evoluzione di carriera. La transizione dal marketing al product management è oggi più comune e più accessibile, soprattutto per chi ha già maturato esperienza nella gestione di campagne, segmentazione utenti e analisi di mercato.

Il passaggio è particolarmente vantaggioso per chi desidera ampliare l’impatto decisionale, contribuendo non solo alla promozione del prodotto, ma anche alla sua creazione e sviluppo, in un contesto multidisciplinare e orientato all’innovazione.

Competenze trasferibili dal marketing al product management

Il marketing, soprattutto nelle sue declinazioni digitali, fornisce una base solida per il product management. Tra le competenze più utili e trasferibili:

  • Customer centricity: la capacità di comprendere i bisogni degli utenti e segmentare il mercato è alla base del lavoro di un buon Product Manager.
  • Data-driven mindset: chi viene dal marketing ha spesso familiarità con metriche come conversion rate, engagement e retention, fondamentali anche per la valutazione dei prodotti.
  • Storytelling e comunicazione: presentare visioni di prodotto, scrivere documentazione chiara e coinvolgere stakeholder sono abilità indispensabili, affinate nella comunicazione di marketing.

Queste skill permettono di entrare nel nuovo ruolo con un vantaggio iniziale, ma occorre integrarle con competenze più tecniche e gestionali.

Nuove competenze da sviluppare come Product Manager

Pur disponendo di una solida base, chi proviene dal marketing e desidera intraprendere un percorso nel product management deve affrontare un processo di upskilling mirato. Il ruolo di PM richiede infatti abilità specifiche che vanno oltre la comprensione del mercato o del cliente e che toccano aspetti legati alla gestione operativa del prodotto, all’organizzazione tecnica e al coordinamento dei team.

Una delle prime aree da sviluppare è la gestione del ciclo di vita del prodotto. Questo implica la capacità di seguire un prodotto in tutte le sue fasi: dall’ideazione iniziale, alla definizione della strategia, fino al rilascio e, se necessario, alla sua rimozione dal mercato. Un buon Product Manager sa quando spingere sull’innovazione, quando ottimizzare e quando ridurre la complessità. Questo richiede visione strategica, ma anche una solida padronanza delle dinamiche operative.

Altra competenza chiave è la scrittura di user story e la gestione del backlog. Le user story sono descrizioni concise delle esigenze dell’utente, utilizzate per guidare lo sviluppo in contesti agili. Imparare a scriverle in modo efficace significa trasformare insight, ipotesi o richieste di business in elementi chiari, comprensibili e sviluppabili. La gestione del backlog, attraverso strumenti come Jira, Trello o Asana, implica la capacità di prioritizzare, riorganizzare e comunicare in modo trasparente lo stato di avanzamento del lavoro al team e agli stakeholder.

Un’altra area fondamentale è la collaborazione interfunzionale. Il Product Manager lavora quotidianamente con sviluppatori, designer, analisti di dati, team marketing, customer success e leadership aziendale. Saper dialogare con ciascuno di questi attori, comprendendo il loro linguaggio e le loro priorità, è essenziale per garantire allineamento, ridurre i conflitti e creare valore condiviso.

Queste competenze non si acquisiscono in modo astratto. Al contrario, si sviluppano attraverso esperienza diretta, osservazione, confronto e formazione continua. Partecipare a progetti reali, chiedere feedback costanti, confrontarsi con altri PM più esperti e investire in corsi pratici consente di costruire un mindset di prodotto solido, capace di affrontare sfide complesse con metodo e lucidità.

In definitiva, la transizione verso il product management è un’opportunità di crescita concreta, ma richiede impegno consapevole, apertura al cambiamento e la volontà di uscire dalla propria zona di comfort per acquisire un set di competenze nuove e trasversali.

Competenze chiave del Product Manager moderno

Il Product Manager oggi è una figura ibrida, che unisce sensibilità di mercato a capacità di execution. Alcune competenze chiave includono:

  • Leadership interfunzionale: guidare senza autorità formale, motivando team eterogenei.
  • Decision-making veloce ma informato, anche in contesti di incertezza.
  • Conoscenza di metriche prodotto: NPS, churn, LTV, CAC, e la capacità di collegarle agli obiettivi strategici dell’azienda.

A differenza del marketing, dove l’impatto è spesso più misurabile a breve termine, il product management richiede una visione più ampia e orientata alla sostenibilità del valore nel tempo.

Formazione e certificazioni consigliate

Per facilitare il passaggio, può essere utile investire in percorsi formativi dedicati. Oltre a corsi introduttivi disponibili su piattaforme come Coursera o edX, esistono programmi più strutturati e professionali.

Tra le certificazioni utili:
  • CSPO – Certified Scrum Product Owner
  • PMI-ACP – Agile Certified Practitioner
  • Product Management Certificate (PDM) → Scopri il nostro corso PDM qui

Questi percorsi aiutano a costruire un lessico condiviso con i team tecnici e a presentarsi in modo più solido sul mercato del lavoro.

Strumenti utili da conoscere nella nuova professione

Nel passaggio dal marketing al prodotto è essenziale familiarizzarsi con gli strumenti più usati nel product management:

  • Jira e Confluence per la gestione di backlog e documentazione tecnica
  • Figma per la collaborazione con designer su prototipi e flussi utente
  • Mixpanel e Amplitude per il tracking delle metriche comportamentali

Molti di questi tool offrono versioni gratuite o piani demo ideali per apprendere in autonomia.

Differenze tra Product Manager e Product Marketing Manager

Sebbene i due ruoli collaborino strettamente, è importante distinguerli:

  • Il Product Manager guida lo sviluppo del prodotto, dalla definizione dei requisiti tecnici alla roadmap.
  • Il Product Marketing Manager si concentra sul go-to-market, sul posizionamento e sulla comunicazione del valore del prodotto.

In sintesi: il primo lavora sul “cosa costruire”, il secondo sul “come venderlo”. Comprendere le differenze aiuta a chiarire il proprio percorso e le competenze da rafforzare.

Come prepararsi alla transizione in modo efficace

Un passaggio ben pianificato è più semplice e sostenibile. Ecco alcune strategie:

  • Fare shadowing a un Product Manager senior per osservare dal vivo dinamiche e decisioni.
  • Contribuire a side project di sviluppo prodotto, anche in ambito non professionale.
  • Collaborare con i team prodotto esistenti in azienda per acquisire vocabolario e confidenza con processi Agile o Scrum.

La transizione non deve avvenire in modo brusco: può iniziare con piccole responsabilità progressivamente più tecniche.

Esperienze reali di transizione dal marketing al prodotto

Molti Product Manager oggi affermati non hanno iniziato la loro carriera in ambito tecnico. Al contrario, un numero crescente di professionisti proviene da settori come il marketing, la user experience, la comunicazione o persino le vendite. Questo dimostra che il ruolo del PM è sempre più accessibile a chi ha sviluppato capacità analitiche, sensibilità verso l’utente e propensione al problem solving in altri contesti.

Un tratto comune a queste storie di successo è la presenza di curiosità, spirito di iniziativa e formazione continua. Non si tratta solo di cambiare etichetta lavorativa, ma di costruire una nuova identità professionale, spesso attraverso esperienze ibride e trasversali. Chi proviene dal marketing, ad esempio, parte spesso da una profonda comprensione del cliente e da una familiarità con i dati: due asset preziosi anche in un contesto di prodotto.

Prendiamo il caso concreto di una marketing specialist in una scale-up digitale. Dopo alcuni anni nel team growth, ha iniziato a interessarsi ai flussi di onboarding degli utenti e alle ragioni dietro l’abbandono precoce delle app. Spinta dalla curiosità, ha iniziato a partecipare alle retrospettive del team di sviluppo, proponendo modifiche basate su dati di comportamento e co-progettando A/B test con il supporto dei designer. Con il tempo, ha iniziato a scrivere user story, definire metriche di successo per le nuove feature e gestire micro-progetti.

Questa esposizione progressiva alle logiche del product management, unita alla partecipazione a un bootcamp pratico di tre mesi, le ha permesso di candidarsi internamente a una posizione di Junior Product Manager. In meno di un anno, ha formalizzato la transizione e oggi guida un team multidisciplinare, mantenendo un mindset orientato ai dati e una forte empatia verso l’utente finale.

Questo tipo di percorso dimostra che la transizione non deve per forza passare da un cambiamento netto o da una nuova azienda: spesso, le migliori opportunità si costruiscono all’interno del proprio contesto attuale, sfruttando la vicinanza con il team prodotto, la conoscenza del cliente e l’iniziativa personale.

Molte aziende oggi sono sempre più aperte a percorsi di carriera ibridi e incoraggiano il passaggio tra funzioni, soprattutto quando si dimostra padronanza dei problemi di business e delle dinamiche cross-funzionali. L’importante è mostrarsi proattivi, cercare mentorship e allenarsi costantemente su nuove competenze: è questo il vero fattore di accelerazione per un futuro nel product management.

Errori da evitare durante il passaggio di ruolo

Tra gli errori più comuni:

  • Sottovalutare le hard skill: il Product Manager non è solo un facilitatore, ma un decisore tecnico-strategico.
  • Rimanere legati solo a logiche di marketing: il focus deve spostarsi da campagne e messaggi a funzionalità, flussi e metriche prodotto.
  • Voler cambiare troppo velocemente ruolo, senza acquisire una visione d’insieme del nuovo contesto.

Come valorizzare il proprio profilo per ruoli di Product

Per candidarsi a ruoli di PM partendo dal marketing:

  • Crea un portfolio con progetti reali: anche se piccoli, mostrano il tuo pensiero strategico e la capacità di definire problemi.
  • Utilizza un curriculum orientato al prodotto, valorizzando metriche e risultati ottenuti in ottica utente.
  • Partecipa a community e eventi (come ProductTank, Mind the Product), per rafforzare il tuo posizionamento professionale.

Risorse consigliate per restare aggiornati

Per accompagnare il percorso, ecco alcune risorse autorevoli:

  • Libri: “Inspired” di Marty Cagan, “Continuous Discovery Habits” di Teresa Torres
  • Podcast: Product Thinking, Masters of Scale
  • Blog: Reforge, Silicon Valley Product Group
  • Community: Slack Product Folks, LinkedIn Product Italy

FAQ sulla transizione da marketing a product management

1. Posso diventare Product Manager senza background tecnico?
Sì, ma serve capire i concetti chiave di sviluppo software e acquisire familiarità con processi tecnici.

2. Quali sono i primi passi da fare?
Studiare le basi, partecipare a workshop, e iniziare a collaborare con team prodotto reali.

3. Quali aziende valorizzano background in marketing?
Startup digitali, aziende SaaS, scale-up con forte cultura prodotto.

4. Quanto conta una certificazione?
Aiuta nella fase iniziale per dare credibilità, ma non sostituisce l’esperienza pratica.

5. Il passaggio è più facile in azienda o cercando un nuovo ruolo?
Dipende dal contesto: internamente hai il vantaggio delle relazioni già esistenti.

6. Esistono mentor o community specifiche?
Sì, molte community offrono mentorship: esplora Slack group, Meetup locali, o iniziative come “Product School”.

Passare dal marketing al product management non è solo possibile, ma anche un’opportunità concreta per chi vuole ampliare il proprio impatto nel ciclo di vita del prodotto. Con un piano strutturato, formazione mirata e un approccio pratico, è possibile costruire un percorso professionale solido, valorizzando l’esperienza maturata nel marketing e integrandola con le skill richieste dal nuovo ruolo.

Il risultato è una figura ibrida, strategica e preziosa per ogni organizzazione che voglia progettare e lanciare prodotti di valore in un mercato competitivo.
Non perdere tempo!

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